Va bene il lavoro in campo, ma Sarri prosegue il suo impegno anche parlando individualmente coi suoi ragazzi
Maurizio Sarri ha più volte ribadito che l’obiettivo di quest’anno per il Napoli non era lo scudetto. E purtroppo dopo Udine e la sconfitta con l’Inter, sembra a questo punto, un discorso chiuso, avendo distante la Juve a più nove punti. Ma il tecnico azzurro, come ha fatto dal primo giorno, ancora incentra l’impegno coi suoi ragazzi non solo col lavoro in campo ma con discorsi individuali, atti a spronarli mentalmente a non arrendersi mai. A questo proposito oggi Tuttosport scrive, “Il giorno dopo è anche quello della rassegnazione, definitiva, rispetto ad un epilogo già sospettato quando l’Udinese fermò la corsa del Napoli verso il primo posto. Il ko del Meazza ed il successo della Juve sul Palermo hanno portato a +9 il distacco tra le due formazioni: con soli 5 turni da disputarsi, è giusto mettere la parola fine sui sogni scudetto? Sì, ma senza deprimersi più di tanto. E’ stato questo il ragionamento che Sarri ha portato ieri mattina ai suoi calciatori, senza riunioni di sorta, ma con una serie di colloqui individuali e tendenti a ricordare che “il Napoli non aveva alcun obbligo di vincere lo scudetto”, anzi”.