Pampa Sosa: “Higuain deve fare una statua a Sarri. Il Napoli? Oggi deve solo vincere”
Lunga intervista all'ex centravanti di Napoli e Udinese
Si sentono le urla dei ragazzi su un campo. E un fischio forte.«Sto vedendo la partita della Primavera del Napoli, giocano contro il Frosinone sul campo di Sant’Antimo. Devo dire che il mondo dei giovani mi affascina e non poco». Ecco, Roberto Sosa, il Pampa per tutti, affacciato alla sua nuova vita mentre dà uno sguardo a quella vecchia.Udinese e Napoli sono un bel pezzo del suo cuore. Come lo è De Canio, d’altronde.
Mica si è messo in testa di allenare la Primavera azzurra? «Certo,mi piacerebbe. Mi affascina oltre l’idea di insegnare calcio,anche quella di poter trasmettere il senso della maglia del Napoli, lo spirito dei colori azzurri che io ho potuto capire giocando per quattro anni a Napoli e scegliendo poi di vivere in questa fantastica città».
Una specie di autocandidatura: in tanti lo fanno per il ruolo di ct, lei perquello di tecnico delle giovanili? «Perché no? Spesso ai ragazzi mancano i maestri, quelli che oltre a insegnare a vincere insegnano anche i valori. Oggi il Napoli affronta per esempio una squadra che ha puntato tutto sui giovani. Lì aUdine
lavora uno come Andrea Carnevale che senza dubbio cura uno degli scouting migliori d’Italia».
Udinese e Napoli, difficile dire per chi fa il tifo il Pampa? «Beh, ammetto che se gli azzurri dovessero fermarsi sarebbe un colpo alle ambizioni scudetto. Mentre se fosse l’Udinese a farlo, le sue chance salvezza non cambierebbero di molto…Dunque,è chiaro che spero che i punti per restare in serie A l’Udinese li conquisti da domenica prossima».
Fa un certo effetto vedere i friulani così giù in classifica? «Sì, lo fa. Ma credo che tutti debbano fare il tifo per il club della famiglia Pozzo che è una società dove l’organizzazione è perfetta e maniacale, dove i giocatori si sentono come dei re. Io sono stato a Udine nel ‘98 e devo dire che è una realtà di grandissimo livello».
E a Udine ha conosciuto De Canio. «Un motivatore eccezionale. Per certi versi, sembra Sarri. Uno che mettei suoi attaccanti al centro di tutto: io con lui ho disputato la mia migliore stagione italiana, segnando 15 gol in campionato e 6 nelle coppe. E non è uncaso cheappena è arrivato lui in Friuli, è tornato Zapata a fare gol».
Per il Napoli questo cambio in panchina proprio non ci voleva. «Ci sono insidie anche nell’orario della gara: non piace a nessuno giocare alle 12,30 e non piace soprattutto a chi deve scendere in campo per vincere a ogni costo.Come deve fare il Napoli che non può certo accontentarsi di un pareggio. E poi non vince dal 2007, segnai anche io in quel 5-0 al Friuli».
Quanti gol avrebbe fatto Sosa con Sarri allenatore? «Ah,non so. Sicuro meno del Pipa che è protagonista di una stagione spettacolare… Certo mi avrebbe esaltato l’ampiezza di quei moduli offensivi, il possesso prolungato, l’idea che prima o poi l’occasione per far gol ti arriva».
È Higuain che deve fare un monumento a Sarri o Sarri ad Higuain? «Facendo adesso di professione l’allenatore, non posso che rispondere che tocca a Gonzalo dire grazie a Maurizio (ride,ndr). Però è chiaro che Higuain fa gol al River da quando aveva 18 anni e non ha mai smesso di farli neppure quando è andato al Real».
L’idea che Insigne debba ancora convincere Conte a portarlo agli Europei? «Mi sembra fantacalcio. Merita la Nazionale, poi sarà sua responsabilità dimostrare di potersi prendere sulle spalle le fortune dell’Italia. Ma pensare che non ci sia spazio per lui nell’Italia è pura fantascienza».
La Redazione
Fonte: Il Mattino