Roberto Sosa: “Questo Napoli può mettere in crisi la difesa lenta dell’Udinese”
IL DOPPIO EX Il Pampa Sosa, oggi allenatore, ricorda l’esordio del 2007
quando segnò anche un gol: «Fu una emozione unica quella domenica»
«La prima vittoria in A indimenticabile Occhio a De Canio, punto su Insigne»
«Segnare il primo gol in Serie A con la maglia del Napoli proprio a Udine è stata un’emozione unica». Roberto Carlos Sosa ricorda così una partita che gli è rimasta nel cuore e che rivivrà nella mente quando domenica nel nuovo Friuli, oggi chiamato anche Dacia Arena, il Napoli andrà a far visita all’Udinese. Tra i tanti doppi ex di friulani e
partenopei, di sicuro il Pampa è quello più amato da entrambe le tifoserie: con quella bianconera ha vissuto gli anni degli esordi in Italia, con quella azzurra la risalita dalla Serie C alla A. Ex centravanti doc, oggi tecnico che dopo il corso di allenatore in Argentina e il master a Coverciano aspetta una chiamata dal calcio che conta e che potrebbe arrivare a breve, dopo le esperienze formative vissute sulla panchina di Sorrento (Serie D) e Savoia (Eccellenza).
2 settembre 2007, Udinese-Napoli: il Pampa entra al 30’ della ripresa e poco dopo insacca su assist di Lavezzi lo 0-5. Sensazioni? «È uno splendido ricordo, quando parlai col direttore Pierpaolo Marino per venire al Napoli nel 2004 gli dissi che avrei voluto giocare in Serie A. Lui mi rispose che saremmo tornati in A insieme col Napoli. Era difficile pensarlo quando eravamo in C, invece ci riuscimmo e proprio a Udine, nello stadio e contro la squadra che mi aveva dato l’opportunità di giocare in Italia, ci fu il mio esordio con la maglia del Napoli nella massima serie. Segnai il gol del 5-0 su assist di Lavezzi che poco prima aveva anche lui segnato il primo gol in A col Napoli. Fu una grande giornata, anche il pubblico udinese mi applaudì, per me significava la chiusura di un cerchio dopo gli anni in Serie C e B. Quell’anno alla fine segnai 6 reti in campionato e ci confermammo grandi dopo le due promozioni consecutive».
L’ultima vittoria degli azzurri in Friuli è proprio quella del 2007. Sulla panchina dei bianconeri ci sarà De Canio che conosci bene… «Mi auguro per il Napoli che alla fine i valori delle squadre vengano fuori, l’Udinese è in una situazione di classifica molto complicata, altrimenti non avrebbe cambiato allenatore. Mi è dispiaciuto l’esonero di Colantuono che conosco bene, ma al contempo mi fa piacere che De Canio sia rientrato nel giro perché lo reputo un ottimo tecnico. L’ho avuto anche a Udine per due stagioni e come ha dichiarato anche lui, le sue squadre fanno sempre segnare molto gli attaccanti, tant’è che anche grazie a lui segnai 20 gol complessivi nella stagione 2000-01 (14 in campionato e 6 in Intertoto, ndr)».
Tatticamente, che Udinese sarà? «De Canio punta molto sulla fase offensiva. Chiaro che per salvarsi non
dovranno prendere gol, ma lui ci proverà alzando il baricentro della squadra e già s�è visto nell’ultima sfida col Sassuolo, Zapata è andato in rete dimostrando una buona intesa con Thereau. L’Udinese gioca con un
3-4-3 o 3-4-1-2 a seconda della posizione di Bruno Fernandes, che nella sfida col Sassuolo andava a marcare Magnanelli. Penso che gli attaccanti Zapata e Thereau andranno a pressare i difensori centrali del Napoli
mentre Bruno Fernandes in questo caso marcherà Jorginho. Per il Napoli non sarà una partita semplice».
Quale sarà l’arma possibilmente vincente del Napoli? «La cosa più importante è che Higuain torni in ottime condizioni dopo gli impegni con la Nazionale argentina, non solo per aver giocato contro la Bolivia su un campo di patate come quello di Cordoba, ma anche per i tanti viaggi in aereo per i vari spostamenti. Avendo visto l’ultima partita dell’Udinese, ha una difesa non velocissima, contro il Sassuolo che gioca 4-3-3 come il Napoli sono stati ammoniti Danilo, Felipe e Heurtaux, tutti i difensori centrali. In particolare Heurtaux ha sofferto molto Sansone e Widmer sulla fascia destra è più bravo a spingere che a difendere, quindi penso che un’arma vincente possa essere la fascia sinistra azzurra. Insigne e Ghoulam da quel lato potrebbero fare la differenza».
Veniamo alla lotta scudetto, questo Napoli può farcela? Gli errori arbitrali potranno incidere? «Il Napoli gioca il miglior calcio d’Italia, con Bayern Monaco e Barcellona il migliore d’Europa. Errori arbitrali? Non è stato un campionato irregolare, certo è che ci si ricorda sempre dell’ultima partita e in Torino-Juventus ci sono stati tanti errori, ma in media è stato un torneo regolare. Il Napoli deve fare la corsa solo su se stesso, se continua a giocare così può lottare fino alla fine. La Juve ha una forza incredibile ma non gioca bene come il Napoli, magari i bianconeri potranno perdere qualche punto nella trasferta di Firenze alla quart’ultima giornata…».
Sosa è un allenatore in attesa di una panchina importante che potrebbe arrivare in estate, c’è qualche contatto con Grava per entrare nello staff tecnico del settore giovanile del Napoli? «Sabato andrò a vedere la Primavera del Napoli, con Gianluca ci sentiamo spesso ma onestamente non abbiamo mai parlato di un mio ingresso nello staff tecnico del Napoli. Sto seguendo molte partite, nell’ultimo periodo ho visto giocare anche Juve Stabia e Casertana».
Capitolo mercato, Higuain resta o va via? «Non saprei, ma di sicuro per continuare questo progetto con questa tipologia di gioco non puoi privarti di Higuain. Purtroppo se arriva qualcuno e paga la clausola non dipende più da De Laurentiis. Per me naturalmente dovrebbe restare. Chi per sostituire il Pipita? Non come suo sostituto, ma una prima punta che mi piace molto è Lucas Alario del River Plate. È giovane e sono sicuro che a breve avrà un futuro importante in Europa».
La Redazione