Nelle volate finali la Juve c’è sempre, ma non è garanzia di successo!
Tre squadre in otto punti (Juventus 67, Napoli 64, Roma 59) a nove giornate dalla conclusione. Nei tornei a venti squadre, con la vittoria da tre punti, si sono avuti distacchi minori in altre due occasioni: nel 2010-11 (vittoria finale del Milan) e nel 2009-10 (vittoria finale dell’Inter). Nei tornei a 18 squadre, nel 2001-02, la Juventus a -5 dall’Inter concludeva il campionato a +2, mentre nel campionato 1998-99, la Lazio cedeva lo scudetto al sorpasso rossonero. Da quando la vittoria vale tre punti (1994-95), la squadra in testa alla 29esima ha vinto il campionato quindici volte su ventuno. Nel 2001-02, per l’Inter di Cuper il dramma esplose all’ultima giornata quando si schiantò contro la Lazio (2-4) mentre la Juve vinceva a Udine e Ronaldo piangeva in panchina. Due anni prima, era toccato alla Juve perdere lo scudetto nella pioggia di Perugia all’ultima giornata, a vantaggio di una Lazio vittoriosa sulla Reggina. Altro finale amaro per la Juve nella stagione 1975-76 contro il Torino di Radice. Aveva un punto di vantaggio anche dopo la sconfitta nel derby. Perse il comando e lo scudetto la domenica successiva battuta 0-1 sul campo dell’Inter di Chiappella. Si ricordano altri finali di campionati con ribaltamenti di fronte e, molte volte, nel bene e nel male, c’è come protagonista la Juve. Il Milan invece subì la “fatal Verona” in due occasioni, la seconda nel 1990 quando la squadra di Sacchi perse sul campo degli scaligeri (1-2) mentre il Napoli vinceva a Bologna (4-2), e si involava verso il secondo scudetto con Maradona. Nel campionato in corso si fanno conteggi e si incorciano dati e calendari. Ci si interroga sulla delusione Champions e si aspetta il derby torinese. Sulla dirittura finale, però, il calendario offre un vantaggio alla Juventus: lo scontro diretto Roma-Napoli alla quartultima giornata. (tratto da Il Mattino)