Figc, Rossella Sensi se ne va sbattendo la porta
Un’altra scossa in Federcalcio: Rosella Sensi se ne va. L’ex presidentessa della Roma, la figura di alto profilo scelta da Carlo Tavecchio per restituire credibilità al movimento delle ragazze in Italia, si è dimessa. Da ottobre 2015 era delegato del Dipartimento femminile presso la Lega dilettanti: di fatto, il capo del pallone in rosa. Era entrata in Figc però già a febbraio del 2015, come coordinatrice della Commissione federale per lo sviluppo del calcio femminile, un organo che da alcuni mesi è inattivo, sostituito dal più ristretto Comitato esecutivo (composto da Tavecchio e i rappresentanti delle 4 leghe, Assoallenatori e Assocalciatori, tutti uomini). La Sensi era considerata, per il suo profilo, la persona giusta per mettere ordine in un settore segnato prima dal caso Belloli, l’ex n. 1 Lnd dimessosi dopo la frase sulle «4 lesbiche», e poi dalla minaccia di sciopero delle ragazze alla vigilia dell’inizio del campionato. In una nota, la Sensi ringrazia «le istituzioni per la fiducia accordatami» e spiega che «purtroppo si sono create delle condizioni che non mi hanno permesso di lavorare serenamente e di raggiungere tutti quegli obiettivi che mi ero prefissata per la crescita del calcio femminile». Dagli ambienti istituzionali trapela che alla base del divorzio ci sarebbero screzi interni: la Sensi avrebbe chiesto invano a Cosentino (presidente Lnd) e a Tavecchio la rimozione di una collaboratrice. Circostanza smentita dallo staff della Sensi, che avrebbe chiesto solo una squadra per lavorare in serenità e senza sovrapposizione di ruoli. Fonte: Repubblica