ESCLUSIVA – Enrico Sbardella (c.t. Under 19 femm.): “Mozzanica-Brescia è come Juventus-Napoli”

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A breve inizieranno le fasi finali degli Europei d’Elite della categoria Under 17 e 19 dove le due nazionali vorranno mettersi in evidenza e proseguire nel loro processo di crescita in maniera definitiva in ambito internazionale. Ilnapolionline.com ha intervistato il c.t. dell’Under 19 Enrico Sbardella sul movimento femminile e sul momento della serie A.

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Quali sono le aspettative vostre in vista dell’Europeo d’Elite? “Disputare un Elite Round di livello, cercando di giocare un buon calcio dando filo da torcere ai favoriti per la vittoria finale come la Spagna e la Danimarca. Entrambe sono davanti a noi nel ranking europeo e nello sviluppo del calcio femminile, partire a fari spenti  potrebbe regalarci soddisfazioni inaspettate! “.

Recentemente avete convocato anche la calciatrice del Napoli Carpisa Yamamay Paola Cuciniello. Che idea si è fatto della calciatrice azzurra? Una ragazza seria e volenterosa con ampi margini di miglioramento. Molto brava in fase difensiva, deve migliorare nell’impostazione. Giocare in campo internazionale è molto diverso dal campionato italiano, indipendentemente dalla serie in cui si gioca. Questione di ritmi e di agonismo”. 

Mai come quest’anno la lotta per lo scudetto è davvero incerta ed è equilibrata. La sua personale favorita per il tricolore? “Non ho una squadra favorita, ci mancherebbe, abbiamo molte ragazze che militano o hanno militato nella nazionali giovanili tra le prime 4 della classifica e per tutte loro nutro affetto e simpatia. Mi piace sia come gioca il Brescia, una squadra che vince e diverte (come il Napoli di Sarri….) sia il Mozzanica, più tosta ed essenziale (come la Juve di Allegri…), penso sarà un derby tra queste due fino alla fine”.

Quest’anno la finale di Champions League si giocherà a Reggio Emilia. Si può dire che è una grande opportunità per l’intero movimento femminile?  Immensa opportunità per lanciare e far conoscere sempre più questa disciplina, abbattere il muro d’omertà ed indifferenza che ci circonda. Siamo lontani anni luce dalle realtà nordiche o anglo-sassoni ma uniti possiamo fare grandi cose e questa manifestazione è la giusta occasione per lo sport in rosa”.

Infine che cosa ne pensa del movimento femminile in generale? “Penso che il problema, tanto per cambiare sia politico. Il calcio femminile è una disciplina chiusa dentro i confini del dilettantismo e dell’amatorialità, dobbiamo far avvicinare più persone, gli addetti ai lavori, per non parlare dei media, dobbiamo aprirci, ragionare in modo trasversale non per i propri interessi ma per il bene di tutto il movimento”. 

Intervista a cura di Emilia Verde

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