Approfondimento – di Riccardo Muni: “Adesso basta scherzare”
Non va, proprio non vuole più girare la ruota azzurra che, dalla partita dello Stadium, dice sempre male al Napoli. Vuoi per tiri deviati, vuoi per arbitraggi discutibili (…a proposito, Platini ha pure il coraggio di fare la vittima?…) vuoi per la stanchezza o per pochi centimetri, il Napoli si ritrova immeritatamente fuori dall’Europa League e seconda in campionato. E quando la buona sorte pareva voler aiutare Higuaìn e compagni, con la deviazione vincente sul tiro di Insigne che regalava il momentaneo vantaggio sul Milan, ha subito presentato il conto spingendo pochi centimetri più in là il tiro a botta sicura di Mertens, facendo stampare sul palo il pallone dei tre punti, che sarebbero stati tutto sommato più che meritati. Fuori dall’Europa immeritatamente e questo fa male al morale della squadra, non c’è dubbio. Volendo essere inguaribilmente ottimisti, si può persino trovare un risvolto positivo in tutto questo, poiché gli azzurri dovranno concentrare tutte le energie residue per le restanti dodici partite di campionato, senza altri impegni a consumare le batterie dei ragazzi di mister Sarri. Sarà pure un ragionamento da provinciale, però occorre fare i conti con le risorse a disposizione e la rosa del Napoli, in tutta onestà, non sembra in grado di poter reggere due competizioni ad alti livelli. Si Regalino questi momenti di giubilo ai tanti detrattori del ciuccio, che non hanno fatto mancare la loro soddisfazione, più o meno velata, per le disavventure europee degli azzurri e si guardi avanti! Polemizzare ancora una volta verso la testata sabauda travestita da quotidiano nazionale sarebbe giusto ma, al tempo stesso stucchevole. L’auspicio è di presentare il conto a metà maggio…c’è tempo. Se la storia è destinata a ripetersi, tante sono le analogie tra questa eliminazione e quella subita per mano del Tolosa, nell’autunno del 1986: due verdetti amari, difficili da digerire e tutt’altro che meritati. All’epoca furono due pali, colpiti da Bagni e dal D10S, nella lotteria dei calci di rigore, giovedì è stato un tiro (…o un cross?…) dello spagnolo Pina, a mettere la parola fine all’avventura europea del Napoli. A riguardare oggi le immagini di Napoli-Tolosa viene da sorridere, poiché a fine stagione Napoli conobbe la gioia del tricolore…chissà che un giorno, non sorrideremo nuovamente pensando a Pina ed al Villarreal. All’orizzonte c’è la Fiorentina che, tra le mura amiche, vorrà cancellare i tre gol incassati giovedì a casa degli Spurs ed accorciare le distanze dal Napoli riaprendo discorsi che parevano ormai già archiviati. Il posticipo del lunedì sera chiude il febbraio di fuoco e proprio dall’esito della gara del Franchi dipende il giudizio finale su questo miniciclo di fine inverno. Alle prime difficoltà incontrate ed amplificate dalla cattiva sorte, gli sciacalli del Napoli si sono avventati sul ciuccio come le iene della peggiore specie, mettendo in atto una pietosa e antipatica opera di destabilizzazione sperando di dare il colpo di grazia all’undici partenopeo.
Manco a dirlo, è il Pipita Higuaìn al centro delle attenzioni. Colui che con 24 gol realizzati in 26 partite guarda tutti i suoi colleghi dall’alto della classifica marcatori, viene considerato in crisi perché non segna da un paio di settimane! Meglio usare l’arma dell’ironia con cui Sarri ha commentato il momento del bomber argentino. Non solo. Higuain è tornato in odore di cessione, di cui non vede l’ora, a dire di questa gente. Che i grandi club d’Europa abbiano messo gli occhi sul centravanti del Napoli, capocannoniere del torneo ed in corsa per la scarpa d’oro, è normale. Tuttavia, parlare di mercato in questo periodo, con la squadra in piena corsa per il titolo tricolore, non solo è fuori luogo ma è destabilizzante e chi lo fa è in malafede. Tra l’altro, chi è vicino al Pipita, avrebbe confermato che Higuaìn a Napoli ci sta bene e che considera tutt’altro che terminata la sua avventura in maglia azzurra. Ma di questo, poco importa a chi ha assunto il compito di affossare il ciuccio. Giù le mani dal Pipita e dal Napoli! Adesso però, il pensiero deve essere uno soltanto: FIORENTINA.
Riccardo Muni