Nel corso di un’intervista rilasciata a “La Stampa”, Marco Giampaolo ha avuto parole d’elogio per Maurizio Sarri. Senza tralasciare aneddoti interessanti sul loro rapporto: “A gennaio del 2015 Sarri mi chiamò, ero a Cremona, e mi disse: “Sappi, che se vado via ho fatto il tuo nome”. Io e lui ci conosciamo da anni, è venuto a vedermi tante volte. Farà il mio nome anche al Napoli? Chissà… ma se continua così da lì non andrà più via. Un allenatore che è più allenatore e meno gestore lascia una traccia. Sarri ha lasciato un grandissimo culto del lavoro, principi di gioco che sono riferiti più alla palla che all’uomo. Avendo le stesse idee, è come se li avessi già allenati. Napoli e Juventus hanno le squadre migliori e due allenatori diversi e di spessore. La Juve è lì perché ha il dna della squadra che deve stare lì e ha una grandissima società. Io penso che Allegri, un freddo, forte dentro, arriva a Vinovo in auto, fa il suo lavoro e poi va via. Non deve pensare ad altro. A Napoli è più difficile, a Roma anche, a Milano anche”