E’ Juventus-Napoli a Torino, dove, ancora una volta, ci si chiede come mai, nella mischia, abbia la meglio, sempre, l’Altafini di turno in zona Cesarini; è Juventus-Napoli nella città dolente, ma presente, quella sospesa, che incoraggia alla partenza, ma non dimentica il ritorno, dove San Valentino è solo una scusa per essere ancora più vicini. E’ Juventus-Napoli a New York, altra latitudine, altro orario, stesso colore: non è la lontananza a tramutar l’amore; è Juventus-Napoli a Dubai, dove un cuore azzurro, osannato, seppur malconcio e malandato, non ha dimenticato. Lui ha incitato, postato twittato, sapeva cosa avrebbe significato. E’ Juventus-Napoli a Milano, dove negli studi avversi, un grande brasiliano, da solo, non si lascia ingabbiare: “Il Napoli ha giocato, sembrava fosse in casa, non c’è niente di perduto, al di là del risultato”. E’ Juventus-Napoli nella compassata e grigia Londra, con l’ombrello sempre aperto e il pub che si affolla. Maria, residente a Notting Hill, li riunisce tutti lì. Si dimentica la nebbia, si lascia posto al cuore, seppure solamente con un televisore. E’ Londra, ma pare ‘a Sanità. Santa Lucia, Forcella, Chiaia…tutta Napoli sta qua. Ci si riscalda insieme, si urla, si implora, c’è chi prega ancora San Diego Maradona. Resta l’amaro in bocca, al gol allo scadere, tutti insieme, delusi, si rimettono a sedere. E’ successo un’altra volta, ma il Napoli c’è stato, purtroppo, pure oggi, non è stato fortunato. Lo spicchio di città, saluta e se ne và, lo sa che alla prossima, lì si ritroverà.
a cura di Gabriella Calabrese