Camilli, il presidente che più di tutti, conosce i due allenatori delle squadre prime in classifica

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Piero Camilli ricorda i due allenatori che sabato si sfideranno allo Juventus Stadium, Sarri e Allegri, per un match che potrebbe consolidare la posizione del Napoli o invertirne la rotta, in un articolo che il Il Mattino dedica a lui.
Nell’ambiente del calcio italiano Piero Camilli evoca la parola “allenatore”. Sì, perché come il più noto Zamparini, di allenatori ne ha cambiati tanti nelle sue parentesi da presidente di Castrense, Grosseto e Viterbese (di cui è attualmente il patron). Rispetto al collega proprietario del Palermo, però, vanta il merito di aver lanciato tanti tecnici nel calcio che conta. Due di loro saranno protagonisti allo Juventus Stadium nella sfida scudetto: Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. Camilli ha avuto Allegri per ben tre volte. Nel 2005 l’imprenditore laziale lo portò a Grosseto, che lui aveva rilevato in serie D e che in pochi anni aveva guidato al quarto posto in C1. Voleva la serie B, ma dopo nove giornate aveva appena 11 punti. Allegri capì subito il carattere di Camilli, tanto che dopo la sconfitta nel derby con il Pisa, rivolgendosi a un amico esclamò: «Da domani avrò più tempo per andare a pesca».La sera arrivò il suo primo esonero. Ma quella stagione non si concluse lì, perché il vulcanico presidente laziale lo richiamò a tre giornate dalla fine, proprio in occasione del match con il Napoli (pareggiato 2-2). Il rapporto di Camilli con Sarri invece era nato da avversari. Nella stagione 2009-2010 a 11 giornate dalla fine lo chiamò per sostituire Gustinetti. Il presidente voleva centrare i playoff per puntare alla serie A, ma Sarri non fu fortunato: si fece male il bomber Pinilla”.

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