Un napoletano che riesce a far meglio di Higuain? Esiste e dimora, calcisticamente, a Pagani. Si chiama Peppe Caccavallo. I numeri che mette in campo sono chiari: 12 gol segnati hanno fruttato ben 16 punti alla sua Paganese. Caccavallo è al comando della speciale classifica di rendimento, tra i bomber dei campionati professionistici, che assegna un valore al gol della vittoria o vantaggio a quello del pareggio. «Higuain è il mio idolo da sempre – afferma l’attaccante della Paganese – e quindi non credo sia offenderà per il mio primato in questa graduatoria, che serve solo per le statistiche. Lui è favoloso e porterà il Napoli allo scudetto. Se lo merita perché sta disputando una stagione straordinaria sopra le righe. E’ il valore aggiunto di un Napoli di altissimo livello. Io, coi miei gol, voglio portare la Paganese sempre più in alto, anche se il primo vero obiettivo è raggiungere una salvezza tranquilla nel minor tempo possibile. Sono sicuro che ci riusciremo». La Paganese salva e il Napoli col tricolore in mano con un Higuain da record? Caccavallo è pronto a metterci la firma: «Sarebbe davvero il massimo. Una coincidenza veramente fenomenale». Una nuova primavera. Ventinove anni da compiere il prossimo aprile, in carriera non ha mai segnato tanto. Una vita professionale ricca di squadre, nell’elenco figurano L
ecce, Taranto, Martina, Sorrento, Celano, Cosenza, Valle del Giovenco, Barletta, Pergocrema, Crotone e Gubbio. Caccavallo ha tenuto sempre la valigia pronta, spesso ha cambiato più volte squadra nella medesima stagione. Poi un bel giorno anche per lui è arrivata Itaca: l’origine, la ragione e al tempo stesso la meta del lungo viaggio nel pallone. «Un anno, a Celano in C2, segnai 6 gol in mezza stagione, era il mio massimo bottino prima di arrivare a Pagani. Segnavo col contagocce, la Paganese mi ha trasformato e mi ha permesso di esprimermi al meglio delle mie potenzialità. Meglio tardi che mai, segnare fa parte dell’essere di ogni attaccante e non nascondo che pure per me lo è».
Sembrava scomparso dai radar che contano. La Paganese gli ha ridato smalto, prolificità e voglia di esaltarsi. Prima esperienza l’anno scorso, durata fino al mercato di gennaio, con 3 gol in17 partite (poi il trasferimento alla Casertana).
Il vero exploit quest’anno. Il segreto? Nell’attacco assemblato dalla società e da Gianluca Grassadonia, salvo l’albanese Gurma, non esiste una prima punta. Il movimento frenetico di Caccavallo, Cunzi, Deli ed altri non dà riferimenti ai difensori avversari. Poi ci sono i rigori, grande specialità del bomber a sorpresa: dal dischetto finora ha infilato sette volte i portieri dell’altra sponda: «Tutto ha un segno, quel che facciamo in avanti spesso costringe gli avversari a commettere fallo in area. Certe situazioni non possono essere casuali. Dal dischetto bisogna rimanere freddi e determinati, l’unico segreto per cercare di non sbagliare». Enzo Marruocco, il portierone, eroe contro la Juve Stabia, ascolta e dice: «Poi c’è sempre un compagno bravo a parare i rigori degli altri».
Corriere dello Sport