La giustizia sportiva ha decretato quello che la maggior parte delle persone che hanno imparato a stimare Maurizio Sarri, come uomo e come professionista, si aspettavano, e cioè che a lui non appartengono nessune adelle accuse mossagli da Mancini dopo la gara di martedì sera. Il giudice Tosel lo ha squalificato per due giornate nella prossima Coppa Italia e gli ha inferto una multa di ventimila euro, e questo perchè non c’è stata nessuna volontà di offendere l’altro allenatore, nè di essere discriminante, primo perchè Sarri non è nè omofobo nè razzista, e secondo perchè si è partiti dal principio che non essendo omosessuale Mancini, non può esserci stata offesa nei suoi confronti. Anche Mancini è stato sanzionato con una multa di cinquemila euro, per aver avuto atteggiamenti intimidatori nei confronti di Sarri, e per esrere stato poco rispettoso nei confronti del quarto uomo. Nessuno è uscito pulito da questa storia, ma sicuramente chi ha alzato il polverone ha capito che la dura legge del campo non risparmia nessuno, e che oltre alle regole da rispettare, quelle scritte, ce ne sono altre che riguardano il buon senso e l’umiltà.