ESCLUSIVA – Scopriamo il calcio 5. Ai nostri microfoni Mister Antonio Esposito che ci svela i segreti di questo sport
Le curiosità e i segreti sia tecnici che tattici per avvicinarci al calcio a 5, uno sport in via di sviluppo.
Ai mikcrofoni de il “Ilnapolionline” Mister Antonio Esposito, allenatore della “Luca Celeste Millennio C5” in cui ci svela le differenze basilari sia a livello tattico che tecnico, ma anche a livello organizzativo rispetto al tradizionale gioco del calcio a 11, di cui tutti conosciamo. Inoltre ci fa scoprire anche la diversa cultura sportiva che c’è nel calcio a 5 tra le tifoserie.
Mister Antonio Esposito quali sono le differenze sotto il punto di vista tattico tra calcio a 11 e calcio a 5? “Tra il calcio a 11 e il calcio a 5 ci sono tantissime differenze sia dal punto di vista tattico che tecnico. Infatti, oltre al numero di giocatori presenti in campo, il calcio a 5 è uno sport per di più basato sull’intensità e sulla rapidità di esecuzione. Nel calcio a 11 il ritmo di gioco è completamente differente e spesso la tattica collettiva risulta fondamentale e per di più si lavora sui principi di tattica individuale (smarcamento,controllo della palla,passaggio,dribbling e tiro)”.
Rispetto ai campionati di calcio a 11, in cui tutti siamo abituati, come si svolge un campionato di calcio a 5?“Il campionato di calcio a 5 è per molti aspetti simile a quello di calcio a 11. Partite di andata e ritorno e in base alla categoria ci sono promozioni e retrocessioni, sia dirette che tramite i playoff. Tendenzialmente le partite ufficiali di calcio a 5 si giocano il sabato pomeriggio alle ore 15”.
Che tipo di preparazione atletica fate? “Per quanto riguarda la preparazione atletica per alcuni aspetti è simile a quella del calcio a 11, ma per altri è differente. Si lavora molto sull’intensità cercando di mantenere sempre e comunque alti i ritmi di gioco. Ci si allena soprattutto in spazi stretti per poter migliorare le giocate”.
Siete classificati come professionisti? Se si, che margini di guadagni ci sono? “I calcettisti non sono classificati come professionisti. Il calcio a 5 purtroppo è uno sport non ancora troppo sviluppato e di conseguenza alla base c’è nella maggior parte dei casi solo una forte passione che spinge allenatori come me a trascorrere ore e ore in quel rettangolo di gioco”.
Culturalmente che tipo di tifoserie si incontrano in un campionato di calcio a 5? “Giocando per di più in palazzetti abbiamo la fortuna di incontrare quasi sempre un pubblico molto caloroso ma allo stesso tempo estremamente corretto. Questa è una di quelle cose che rende questo sport speciale”.
E’ capitato che un giocatore di calcio a 5, si è affermato nel calcio a 11 a livelli importanti? E se no, secondo lei c’è la possibilità che accada una cosa del genere? “La storia di questo sport mi insegna che molti giocatori di calcio a 11 per svariati motivi poi decidono di intraprendere questa nuova avventura anche con ottimi risultati. Allo stesso modo alcuni giocatori anche famosi come Ivan De La Pena (ex Barcellona e Lazio) e Lamela (Ex Roma) sono nati calcisticamente parlando come giocatori di calcio a 5 e sono stati bravi a sfruttare la loro esperienza giocando ad altissimi livelli nel calcio a 11”.
Secondo lei cosa deve prendere il calcio a 5 da quello a 11 per migliorarsi e cosa invece deve prendere il calcio a 11 da quello a 5 ? “Il calcio a 5 ha forse poco da “rubare” al calcio a 11. Non posso assolutamente dire il contrario, in quanto senza i principi fondamentali del calcio a 5 sarebbe molto più difficile giocare e raggiungere buoni risultati nel mondo del calcio a 11″.
A cura di Michele Landolfi