Riccardo Muni – “Un metro dal cielo”
Il Napoli saluta il 2015 tornando alla vittoria, dopo la frenata delle ultime due partite e lo fa espugnando un campo ostico, quale quello dell’Atalanta allenata da Edy Reja. Il successo corsaro ottenuto all’Atleti azzurri d’Italia consente alla squadra di Sarri di tenere ben salda la seconda poltrona (…anche se in condominio con la Fiorentina…) con la vetta che dista appena un punto, vista la concomitante sconfitta interna dell’Inter capolista, battuta a domicilio dalla Lazio. Sugli scudi, a Bergamo, il solito, immenso Gonzalo Higuaìn ben assistito da una squadra oramai rodata. La notizia che, per certi versi, fa più sensazione è che gli azzurri hanno cancellato lo zero dalla casella dei rigori assegnati. A Bergamo sono stati addirittura due i penalty concessi agli azzurri e, grazie al primo, Hamsik ha rotto gli equilibri segnando il primo vantaggio napoletano. Negli ultimi tempi, il rapporto del Napoli con i calci di rigore è stato piuttosto sofferto e quello calciato da Marekiaro ha confermato questo trend. Per fortuna il guardalinee si è accorto che la palla aveva attraversato la linea di porta ed ha permesso all’arbitro di convalidare il gol. Nemmeno il tempo di gioire ed i padroni di casa hanno rimesso in parità il risultato. Solo nella ripresa gli azzurri hanno pienamente preso le contromisure dell’avversario e, grazie ad una doppietta del Pipita, devastante come non mai, hanno portato a casa i tre punti che permettono a Napoli ed ai tifosi azzurri di passare le festività natalizie al settimo cielo. Il secondo penalty assegnato agli azzurri ha, purtroppo, confermato il rapporto conflittuale che vive il Napoli, poiché Hamsik non trasforma il gol del possibile 1 a 4 e della possibile doppietta personale. Poco male visto il risultato finale, tuttavia crediamo sia il caso che mister Sarri risolva questo antipatico problema. Quella di Bergamo è stata la partita delle prime volte: oltre al primo rigore a favore si è avuta anche la prima espulsione della stagione, inflitta a Jorginho. Il successo ottenuto con l’Atalanta, è una risposta alle tante critiche piovute dopo i due passi falsi con Bologna e Roma; se il Napoli riesce a vincere partite complicate come quella di domenica, pur non giocando al meglio, è segno che il gruppo è solido e rema nella stessa direzione. Il Napoli è una squadra completa in ogni reparto, con l’undici titolare collaudato e plasmato dal preziosissimo lavoro di mister Sarri; un gruppo impreziosito dalle giocate di Higuaìn, Insigne ed Hamsik e trascinato dai suoi leader, con Pepe Reina in testa. Le alternative in panchina non mancano ed alcuni elementi sono di ottimo livello: si pensi a Mertnes e Gabbiadini, a Valdifiori, Strinic e Chiriches. Tuttavia la società è chiamata ad un ultimo sforzo per completare definitivamente la rosa, nella prossima finestra di gennaio. Pochi, mirati acquisti in grado di aggiungere gli ultimi due o tre tasselli mancanti e chiudere definitivamente il cerchio. L’occasione è davvero ghiotta per ambire al massimo risultato, pur consapevoli che la Juventus è tornata in corsa per il tricolore e rimane ancora la squadra da battere. Chiosa finale per denunciare un nuovo episodio di razzismo, questa volta subito da alcuni giornalisti napoletani, giunti nella ‘civile Bergamo’ per seguire le gesta degli azzurri. Nella tribuna stampa, i giornalisti sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente da alcuni tifosi dell’Atalanta, che non hanno gradito l’esultanza al gol di Higuaìn. Si dirà: si tratta di uno sparuto gruppo di esagitati che non rappresenta la città e la tifoseria e bla bla bla. Scuse, solo scuse buone per giustificare e minimizzare un problema che, invece, andrebbe affrontato in maniera seria. Soprassiedendo sui commenti alla notizia, commenti ignobili ed inqualificabili lasciati da gente insulsa e razzista che giustifica il comportamento ‘…di quello sparuto gruppo e bla bla bla…’ chiamando in causa le tasse che paga il nord per mantenere il sud. A tale proposito si potrebbe discutere ed argomentare tanto da far arrossire anche il più irriducibile padano ma non è la sede adatta per affrontare questo argomento. La cosa che fa ancora più sorridere è l’accusa di antisportività lanciata da un tifoso a Pepe Reina, colpevole di aver esultato ai gol di Higuaìn. Da applausi la replica del portiere spagnolo ma napoletano di adozione. A ripensarci, sembra lo stesso canovaccio già visto a Verona, con un calciatore napoletano accusato di antisportività, in questo caso Insigne per spostare l’attenzione dal vero problema…quasi come se fosse tutto studiato a tavolino. A pensare male si fa peccato ma spesso si indovina.
Riccardo Muni