Mario De Martino: “Gennaio è alle porte: Napoli, due colpi per far bestemmiare una città”
Reina, Hysaj, Albiol,Koulibaly, Strinic, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Higuain, Insigne: una filastrocca di 11 calciatori sparsi da 4 mesi tutte le domeniche su un prato verde, quasi mai in compagnia di altri. Chiriches, Valdifiori e Mertens hanno provato ad inserirsi, sono stati messi a loro agio ma il gruppo di titolarissimi ormai è solido e sta dando grandi soddisfazioni a Napoli, al Napoli, a Sarri, a De Laurentiis e soprattutto ai tifosi. Sì, soprattutto loro, i più scettici che con Sassuolo, Sampdoria ed Empoli avevano visto la loro squadra racimolare soltanto 2 punti e via con le critiche.
Dopo Empoli qualcosa è cambiato, la Lazio ne sa qualcosa: prima volta insieme per gli 11 giocatori già citato e 5-0. È qui che comincia il campionato del Napoli, praticamente con andamento da pilota automatico per schieramenti e vittorie costanti, intervallate da un Europa League che mette in vetrina le cosiddette riserve, ottimi calciatori ma un passo indietro. Per una squadra ambiziosa 11 titolarissimi non bastano chiaramente ma l’occasione per saturare la rosa è dietro l’angolo: il mercato di Gennaio. Tralasciando lo strepitoso parco attaccanti, Giuntoli e De Laurentiis devono e vorranno rinforzare reparti delicati come difesa e centrocampo, divenuti una coperta corta con il mancato arrivo di Rugani e la gaffe Soriano in estate. Nomi che ricorrono, il giovane centrale è il figlio adottivo di Sarri, ma la strada è in salita. Non a caso Ds e presidente stanno percorrendo vie alternative: Vecino è il sogno, Poli la realtà, Klaassen l’investimento. Al di là dei cognomi e della sua altisonanza, ciò che conta sarà il profilo e la compatibilità di un calciatore agli schemi di Sarri, dalla quale scaturirà o meno il contributo che lo stesso saprà dare nell’immediato. Perché Napoli vuole vincere subito, dopo troppi anni in sordina e qualche nobile comparsa.
Per questo rinforzare non dovrà significare solamente completare la rosa ma migliorarla, prendendo giocatori pronti e forti, che siano titolari e non sostituti dei titolari. Difensore o centrocampista, il discorso non cambia: il Napoli ha bisogno di una mezz’ala, di un terzino sinistro e di un centrale difensivo. Chi arriva deve almeno essere bravo quanto Hamsik e Allan, non far rimpiangere Ghoulam, addomesticare velocemente i movimenti di Albiol e Koulibaly. Poi spazio e pensiero al futuro perché la lungimiranza nel calcio paga, se meticolosa.
A cura di Mario De Martino