Marco Prestisimone: “Il Napoli scopre la fobia dei rigori: e se a tirarli fosse Reina?”
Reina nuovo rigorista del Napoli. Sia chiaro, è una provocazione, ma è innegabile che quello dei rigori sia ormai un problema per gli azzurri. Un piccolo, minuscolo problema all’interno di un girone d’andata che di cattive notizie ne ha ben poche. Sono passati solamente pochi mesi dall’ultima stagione targata Benitez, eppure gli errori e le delusioni che ne hanno caratterizzato l’andamento sembrano lontani decenni: Sarri dopo l’iniziale scetticismo, dovuto ad un precampionato al di sotto delle attese e le prime tre deludenti uscite in campionato, ha conquistato tutti i critici, perché in realtà i calciatori li aveva ammaliati fin da subito. Higuain continua a dimostrare gratitudine a colui che gli ha restituito il sorriso e l’allegria, issandolo in cima alla lista dei migliori attaccanti del mondo.
Il recente passato sembra lontanissimo, dicevamo. Eppure c’è un’unica pecca che accomuna le due gestioni, ossia l’assoluta allergia ai rigori. Allegria-allergia, due parole così distanti ma così simili e vicine nel vocabolario di Higuain: il 31 maggio l’attaccante argentino spediva alto quello che avrebbe consentito al Napoli di qualificarsi per la Champions League nello scontro diretto contro la Lazio, solo un mese dopo, il 5 luglio, sbagliava anche quello nella finale di Coppa America contro il Cile. Un’allergia verso il tiro dagli undici metri che restituirà a Sarri un Higuain abbattuto, deluso, triste, probabilmente desideroso di cambiare aria; non aveva però fatto i conti col tecnico di Figline Valdarno, che come un abile psicologo è riuscito a stimolare l’argentino, regalando al Napoli e a Napoli un attaccante da 16 gol in 17 giornate di campionato.
Ma torniamo alla nota dolente: gli azzurri questa stagione sono costantemente nella metà campo avversaria, spesso in area di rigore, eppure i rigori fischiati a favore sono stati solamente tre, uno in Coppa Italia contro il Verona e gli altri due domenica a Bergamo contro l’Atalanta. Nel primo Higuain era appena uscito dal campo e fu Hamsik a sbagliarlo; il primo di Bergamo è stato concesso dall’argentino al capitano azzurro, e realizzato (non senza difficoltà), mentre il secondo, calciato dallo stesso slovacco, è stato spedito alto, lasciando in eredità per queste vacanze natalizie il problema dei calci di rigore. Probabilmente il prossimo verrà calciato nuovamente da Higuain e spedito in porta, allontanando qualsiasi spettro, ma se in questo momento c’è bisogno di personalità per calciare dal dischetto, sicuri che l’ipotesi Reina sia così astratta?
A cura di Marco Prestisimone