Koulibaly ha incantato il San Paolo e pensare che stava andando dall’amata Verona
Domani al San Paolo ancora avversari. Riccardino Bigon e il Verona affronta il Napoli. Stavolta si gioca al “San Paolo”, non per il campionato ma per la Coppa Italia. Primo ritorno da ex per il direttore sportivo, che in fondo un pochino di merito per questo bel Napoli lo ha pure lui. Anzi, Bigon tiene a rivendicare la “paternità” del grande acquisto che è stato Kalidou Koulibaly, che il suo entourage (in particolare l’osservatore Zunino) aveva adocchiato già da giovanissimo, ma che poi è arrivato a Napoli solo dopo la decisa spinta di Benitez, che pure ne aveva apprezzato le doti. In fondo, Bigon si sente primo suo scopritore, e lo scorso anno fu dispiaciuto nel vedere relegato il difensore in panchina, proprio di questi tempi. Le cose in un anno sono cambiate parecchio, eppure Koulibaly in estate poteva andare via. La nuova direzione tecnica non lo aveva messo sul mercato, ma valutava offerte per l’asso francese. Qualcosa è arrivato, ma niente che ha convinto Giuntoli a cederlo. E a tal proposito c’è una curiosità: ben consapevole delle sue qualità, quando Bigon è andato via si è cautelativamente informato proprio su Koulibaly. Nella remota ipotesi di un prestito (ipotizzabile nel caso dell’arrivo di due difensori e la conferma di Albiol), il Verona si era subito candidato a prendere il giocatore, offrendosi, eventualmente, di contribuire allo stipendio. Un tentativo “giusto per”, visto che Bigon sapeva che Koulibaly alla fine non si sarebbe mosso, ma tentare il colpaccio non costava niente. E oggi Koulibaly ripaga Giuntoli e Sarri con prestazioni autoritarie e colpi di magia, come la “veronica” che ha fatto vedere domenica sera contro la Roma.
La Redazione