Reina ha un’idea sua di “pressione”: “Io difendo la mia squadra, la mia città, anche dai cori”
Fare il giocatore a Napoli, subire le pressioni dell’ ambiente, imparare a conoscerlo…Reina l’ha imparato e se ne è fatto carico. Inconsciamente, forse inconsapevolmente, lui parla del suo modo di stemperare la pressione, difendendo la “sua” città…
È difficile gestire le pressioni dell’ambiente? «Io dico la mia: magari tutte le pressioni della vita fossero come difendere il primo posto. La vera pressione è rappresentare al meglio la mia squadra e la mia città. Sono più vecchietto e magari vi riesco meglio rispetto agli altri. Nel calcio, in ogni caso, vincere non è mai facile».
La città come vi può accompagnare in questo percorso? «Avendo pazienza, mantenendo la calma in ogni momento soprattutto quando si perde».
Al bar come l’hanno accolto dopo la sconfitta «Stai tranquillo…non è successo nulla. I napoletani sono così, ma ci sono abituato. Vincere a Napoli, è più difficile, ma è anche più bello»
Quando senti i cori razzisti? «Non si deve dare importanza a questa gente. Io voglio difendere la mia città giocando a calcio. Ci pensino gli altri alle multe e a chiudere le curve».
Insomma, Reina, alla fine il Napoli dove vuole arrivare? «A domenica. Alla gara con la Roma. Vogliamo vincere quella. Ad altro non pensiamo».
Tratto da Il Mattino