Avellino-Pro Vercelli 1-0, finalmente i Lupi tornano alla vittoria

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Avellino-P.Vercelli 1-0

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AVELLINO (4-3-1-2): Frattali 6; Nitriansky 6,5 Jidayi 7 Chiosa 6,5 Nica 6,5; D’Angelo 8 Arini 7 Gavazzi 7 (33? st Bastien sv); Insigne 5 (10? st Castaldo 6,5); Mokulu 6 (22? st Zito 6) Tavano 6. A disp.: Offredi, Soumarè, Giron, D’Attilio, Napol, Trotta. All.: Tesser 7.
Falli commessi: 17.
Fuorigioco fatti: 1.
PRO VERCELLI (4-3-3): Pigliacelli 6; Bani 6 Coly 6 Legati 6 (37? st Sprocati sv) Filippini 5,5; Germano 6 Matute 5,5 Ardizzone 6; Mustacchio 5 (16? st Beretta 5,5) Marchi 5 Gatto 5,5 (24? st Di Roberto 5,5). A disp.: Melgrati, Berra, Rossi, Redolfi, Beltrame, Castiglia. All.: Foscarini 5,5.
Falli commessi: 16.
Fuorigioco fatti: 0.
ARBITRO: Rapuano di Rimini 5.
Guardalinee: Caliari e Lanza.
Quarto uomo: Amoroso.
MARCATORE: 11? st D’Angelo.
AMMONITI: Mokulu (A), Filippini (V), Marchi (V), Legati (V) per gioco falloso, Nica (A) per comportamento non regolamentare.
NOTE: spettatori 5.000 circa, incasso non comunicato. Angoli: 9-4 per l’Avellino. Recupero: pt 2?; st 4?.

La prodezza decisiva di D’Angelo, un tiro da fuori area scagliato con tutta la rabbia che aveva in corpo, consente al capitano (è alla settima stagione in biancoverde) di firmare il prezioso successo sulla Pro Vercelli. Un rinvio difensivo, lo stop del pallone portato con il corpo leggermente in avanti dal centrocampista, quanto basta per mandare il pallone con precisione nell’angolino, tra Us Avellinotraversa e palo, alla sinistra del portiere.
EURO D’ANGELO. Un gol bellissimo, da applausi, con l’urlo liberatorio dell’Avellino e della sua gente, una realizzazione utile per ottenere una vittoria che scongiura l’esonero di un allenatore che pare vittima del malocchio. Una per tutte: dopo avere atteso per quattro mesi il rientro di Gigi Castaldo dalla squalifica rimediata per fatti relativi a un passato remoto (quando militava nella Nocerina), l’attaccante che era rientrato a Trapani, s’è ritrovato prima del match con la febbre. Ha voluto però essere egualmente in panchina e quando Tesser, con l’Avellino che non riusciva a concretizzare, gli ha domandato se avesse forza per giocare, s’è catapultato in campo mentre Insigne usciva smadonnando. Risultato? Un minuto dopo gli irpini hanno sbloccato il risultato e Tesser ha collezionato un’altra sostituzione vincente nella gara in cui ha contato le 400 panchine tra i professionisti.
SEMPRE IN GOL. Un Avellino che per la tredicesima gara di fila va a bersaglio e questa volta non subisce gol, offrendo una prestazione “anema e core”, tanta grinta e volontà, mettendo la Pro Vercelli nelle condizioni di non nuocere raddoppiando costantemente sul portatore di palla, facendo pressing in ogni zona del campo, scacciando la paura, senza lasciarsi irretire da una direzione tavanodi gara scadente offerta da un arbitro figlio d’arte, esordiente, e già smanioso di ergersi a protagonista, finendo con il commettere una serie di errori elementari.
GARA BELLA. La partita è stata bella e avvincente, sofferta fino in fondo per l’Avellino che ha subìto dapprima l’iniziativa della Pro Vercelli, poco convinta nel pungere, poi ha trovato forza e coraggio per proporre gioco e conclusioni. Finalmente attenta in difesa, non più balbettante a centrocampo dove Arini, D’Angelo e Gavazzi sono stati sontuosi, la squadra irpina si è rivelata produttiva in avanti dove Tavano e Mokulu (messo da subito nel mirino dall’arbitro e opportunamente sostituito da Tesser) si sono resi più volte insidiosi. Unica nota negativa legata alla prestazione di Insigne, irritante per il suo egoismo, bocciato anche dal pubblico in maniera clamorosa e vistosa. Troppo timida e a tratti rinunciataria la Pro Vercelli che ha finito con il dare coraggio agli avversari divenuti padroni del campo nella ripresa, non solo per lo splendido vantaggio siglato da Angelo D’Angelo, quanto per il possesso palla e per il gioco arioso emerso con l’inserimento di Castaldo che, seppure non al meglio della condizione, ha dato certamente sicurezza ai compagni in campo.

Corriere dello Sport

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