Bologna-Napoli, Sarri teme i rossoblu: “Loro sono in crescita”

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Primo obiettivo: mantenere possibilmente il primato. Ma c’è dell’altro. Per esempio, c’è il tabù Emilia da sfatare, quest’anno. Nelle due precedenti trasferte, Reggio Emilia (Sassuolo) e Modena (Carpi), il Napoli non ha vinto, perdendo la prima e pareggiando la seconda. Motivazioni ne ha, dunque, Maurizio Sarri in quest’anticipo delle 12.30 contro il Bologna. Per lui e per la Carpi-Napolisquadra, sarà un test importante, potrebbe dare indicazioni più precise sulla forza e sulla maturità acquisita fin qui. Sognare è bello, l’hanno detto un po’ tutti gli interessati e nessuno vorrebbe svegliarsi bruscamente. Raggiunto il primo posto, dopo aver battuto l’Inter, adesso è iniziata la fase più delicata: difenderlo non sarà un’impresa semplice, ma la continuità nei risultati è una vera garanzia. «Essere in testa, in questo periodo, significa ben poco. Careca ha detto che vincere a Napoli è più difficile che in qualsiasi altra parte del mondo. Evidentemente, sarà vero ma, per ora, io sono indifferente a tutto. Veniamo dal quinto posto della passata stagione e se Benitez è stato ingaggiato dal Real Madrid, vuol dire che il risultato ottenuto è stato considerato straordinario. Questo dovrebbe bastare per scrollarsi di dosso qualsiasi tipo di pressione», ha spiegato Sarri nella conferenza pre gara. MATURITÀ.  Un esame indicativo, dicevamo, che metterà in chiaro un po’ di cose relative soprattutto all’aspetto mentale, così come ha spiegato l’allenatore: «Serviranno mentalità vincente e maturità perché prevale sempre la squadra più motivata. Abbiamo giocatori abituati a questo tipo di situazioni ed altri meno abituati, ma non siamo la Juventus e non abbiamo alcun tipo di obbligo. A proposito, visto? L’ho sempre detto che sarebbe stata impensabile una Juve fuori dalla lotta. Detto questo, io mi farei ammazzare per qualsiasi squadra che dovessi allenare, qui per una questione sentimentale c’è un discorso diverso che può darti o togliere qualcosa. Speriamo dia qualcosa in più al mio lavoro. Il mio futuro è in mano al Napoli».

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Sarri
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 Sarri si ritroverà un Bologna rivitalizzato dal lavoro di Roberto Donadoni e che al Dall’Ara ha già fermato la Roma. Ma il suo Napoli sta dimostrando di avere una marcia in più rispetto alle antagoniste. «C’è il rischio enorme di arrivare appagati a questa partita, dopo una rincorsa che ci ha tolto tante energie mentali. Il Bologna è in grande crescita, in un momento particolarmente positivo. Loro hanno davanti due giocatori in orbita Nazionale come Destro e Giaccherini», e lui ha «soltanto» Callejon, Higuain e Insigne. PIPITA D’ORO. Si aspetta tanto, Sarri, dall’attaccante argentino, per il quale ha intravisto la possibilità di una conquista mondiale: «Se nel suo futuro non vince il Pallone d’oro, vuol dire che è un testa di ca…, come attaccante centrale in questo momento è il più forte al mondo». Aggrappati al Pipita, dunque. D’altra parte, è lui che sta facendo la differenza in questa prima parte della stagione. Il primo posto nella classifica dei cannonieri, sta soltanto confermando uno stato di forma eccellente, che gli ha permesso, finora, di segnare 12 gol. Magari, ne servirebbe qualcuno in più in trasferta, considerato che ne ha realizzati soltanto due lontano dal San Paolo. Bologna potrebbe essere un buon punto di partenza per imporsi del tutto.

Gazzetta dello Sport

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