In Esclusiva ai microfoni de ilnapolionline.com Maurizio Criscitelli (Pres. Napoli club Bologna). Tutto sulla gara di domenica e la vita del club
Il presidente ci svela Il suo pensiero, quella della città bolognese e la filosofia del club su questo Napoli.
Intervista esclusiva al presidente del Napoli Club Bologna, Maurizio Criscitelli per la nostra redazione “Ilnapolionline”. Il presidente ci parla ovviamente della sfida di domenica prossima al Dall’Ara di Bologna, ma anche cosa si pensa a Bologna di questo Napoli e del suo pensiero personale sulla squadra azzurra che tanta paura fa a tutto il campionato.
Presidente, come vi siete organizzati per la sfida di domenica alle 12:30 ?
“Noi come club, facciamo prima una cena pre-partita dove avremo 300 persone. Il tutto si svolgerà al circolo “ARCI” e il ricavato andrà in beneficenza ad un’associazione bolognese che lavora un progetto sulla mensa dei poveri, chiamata “Cucina Popolare”. Faremo quindi questo tipo di pre-partita anche con una raccolta fondi per la coreografia che esporremo al Dall’Ara domenica prossima, che adesso non posso svelare”.
Domenica quante persone sono previste del vostro club allo stadio ?
“Abbiamo tirato le somme e al momento, dal nostro club abbiamo fatto 627 biglietti, tra distinti, tribune e settore ospiti”.
A Bologna cosa si pensa di questo Napoli di Sarri che tanto sta entusiasmando ?
“Pensano di fare la partita della vita. Infatti come qualche anno fa ci rovinarono la festa per andare in Champions, quest’anno faranno di tutto per farci restare per poco al primo posto. C’è un pò di rivalità, adesso addirittura una parte del tifo bolognese è diventata anche razzista verso noi napoletani. Due anni fa raggiunsero il massimo, quando fischiarno la canzone del grande Lucio Dalla. Esposero anche striscioni in cui prima ci definivano immondizia, poi quello famoso che recitava “Sarà un piacere quando il Vesuvio farà il suo dovere”
Quest’anno come club, avete fatto qualche trasferta? E se si, quali e come sono state?
“Noi le abbiamo fatte tutte, e sono state tutte belle e divertenti perchè abbiamo vinto ovunque. Noi come club abbiamo una filosofia, che sia uno, due, cento o mille, ovunque gioca il Napoli deve esserci una rappresentanza del club. L’unica trasferta in cui eravamo presenti in pochi, è stata quella in Danimarca contro il Midtjylland, ma solo perchè avevamo impegni lavorativi, ed è stato più complicato andarci. A Brugge invece, eravamo prenotati in 45, ma poi siamo partiti in 12 vedendo la partita in un pub nei pressi dello stadio. A livello di strutture mi ha colpito molto lo stadio di Varsavia”
Per chiudere, un poco il suo pensiero personale su questo Napoli. E soprattutto, a Gennaio c’è bisogno di fare qualcosa?
“Io con molta onestà nutrivo qualche dubbio data la metamorfosi di un Napoli che da internazionale era diventato provinciale, quindi avevo un pò di scetticismo, ma nonostante questo nelle partite in cui lo stadio era vuoto, come Napoli-Lazio, io sono stato sempre presente. Ho sempre detto dal primo momento che non avrei espresso nessun giudizio sul Napoli fino al 4 ottobre 2015, ovvero alla partita di Milano. Ovviamente dopo il 4 di ottobre il giudizio è stato positivo, ma non solo per i quattro gol dati al Milan, ma soprattutto per la fisionomia che stava prendendo questa squadra. Ho apprezzato Sarri già da quando ho visto i suoi allenamenti a Dimaro, soprattutto sotto il punto di vista della fase difensiva. Per quanto riguarda gennaio, sono convinto che abbiamo bisogno di due, tre acquisti per puntare allo scudetto”.
Non crede che la parola scudetto sia una brutta parola?
“No, perchè se vogliamo vincere dobbiamo sdoganare questa parola. Questo è fondamentale”.
A cura di Michele Landolfi