Sacchi: “Il sostegno del club a Sarri sarà fondamentale, perchè le difficoltà sono inevitabili”
Maurizio Sarri non ha mai nascosto l’ammirazione per un altro rivoluzionario del calcio, Arrigo Sacchi. L’ex tecnico milanista e vice-campione del mondo ne apprezza le doti e dichiara quanto gli debba essere di supporto la società, visto che i momenti difficili, inevitabilmente, arriveranno.
Sarri è, per certi versi, una specie di rivoluzionario? «Una vittoria senza merito, dove non sei padrone del gioco, dove non sei protagonista, non è una vittoria. Lui lo ha capito. Con l’Inter, quando il Napoli ha allentato il pressing e le marcature e ha rinunciato al possesso finalizzato ad attaccare, ha perso l’idea che è al centro del suo gioco. Il Napoli per vincere non potrà mai prescindere dall’organizzazione e dalla velocità, per tanto sarà sempre costretto a giocare bene».
Che ruolo deve avere la società in questo percorso? «Verranno i momenti difficili e Sarri deve avere sempre il sostegno del club. Dopo due giornate Van Basten mi criticò e io la domenica dopo lo misi in panchina a Cesena. Berlusconi avrebbe potuto mettere in discussione la mia scelta ma non lo fece. Riconoscendomi la leadership nelle decisioni tecniche».
Col mercato potrebbero arrivare delle forze nuove? «Alfredo Belletti, mio maestro di vita a Fusignano, fu il primo a suggerirmi di fare l’allenatore perché un mal di schiena mi impediva di giocare. Un mese dopo cercavo un libero, mi diede una maglia numero 6 mi portò nello spogliatoio e mi disse: ”Adesso se sei bravo il libero lo costruisci con il lavoro e con il gioco”».
Insomma, proprio quello che ora fa Sarri al Napoli? «Ma anche Di Francesco e Sousa. E quest’anno devo fare anche i complimenti all’Atalanta di Reja e del suo vice Bollini».
Domenica il Napoli primo in classifica va a Bologna. Le ricorda qualcosa questa gara? «Una delle giornate più amare della mia carriera: dopo 10 minuti loro erano già sul 3-0 e noi poi perdemmo a Verona la partita e il campionato».
Tratto da Il Mattino