V. Feltri: “Gli stranieri sono troppi, così si raffredda il cuore del tifoso. Tavecchio va giudicato per ciò che fa”

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Il celebre giornalista Vittorio Feltri è intervenuto su Radio Crc nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”: “Molte delle cosiddette piccole squadre riesce ad esprimere un bel gioco e mettono in difficoltà gli squadroni, anche la classifica si snocciola in modo che possa cambiare di settimana in settimana. E’ un campionato appassionante.
Paulo Sousa e Sarri si sapeva potessero essere ottimi personaggi, Sarri già ci aveva stupito all’Empoli, disputando un campionato più che onorevole; anche Sousa era un allenatore con una certa esperienza. Il livello del calcio italiano non può giudicarsi sul campionato italiano, perché gli italiani presenti in rosa sono pochissimi. Il tifoso non riesce a ricordarsi la formazione, raffreddando i cuori di tutti gli appassionati. Diverso il discorso per il Sassuolo, dove gli italiani sono in molti e un discorso di questo tipo può rilanciare il calcio come sistema. Se poi i giovani italiani invece di essere provati in campo vengono tenuti in disparte o fatti giocare in Serie B o all’estero, difficilmente riusciremo a recuperare rispetto alle altre nazioni. Mi viene da pensare a Saponara, un fenomeno che invece è stato gettato dal Milan.
Mi sembra strano che il Presidente della Federazione venga giudicato per ciò che di sbagliato dice piuttosto che su ciò che di giusto fa.
In Italia non si è mai provveduto a costruire stadi come si deve, cosa che invece si è fatto in Inghilterra anche in periodi di crisi peggiore. Non si è mai pensato che gli stadi siano indispensabili per lo sport più importante del mondo e questo dimostra l’incapacità della politica di comprendere le problematiche della gente”.

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