Morte Maradona: emergono inquietanti dettagli sulla “casa degli orrori”

Chi suggerì di portare Diego in quella casa e non in una clinica specializzata?

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L’inizio del processo per la morte di Maradona ha fatto emergere nuovi, inquietanti dettagli sulla casa in cui è morto, definita dal pm del tribunale di San Isidrocasa degli orrori“: secondo i sanitari della clinica Olivos, dopo l’operazione alla testa del 3 novembre, Maradona doveva essere trasferito in una clinica con attrezzature adeguate per la convalescenza. Invece, contro i pareri dei medici, è stata scelta la cura domiciliare nell’appartamento del barrio San Andres a Tigre. Il contratto di locazione l’ha firmato Jana Maradona, figlia avuta fuori dal matrimonio e poi riconosciuta. Tuttavia, nel corso del processo la stessa ha accusato il neurochirurgo Leopoldo Luque, considerato il medico più vicino a Maradona. Infatti, fu lui a consigliare la cura domiciliare come unica possibilità. Tuttavia, dopo il trasferimento, subito Jana notò che non era un luogo dotato di attrezzature sanitarie adeguate alla cura di Maradona e nemmeno di un’ambulanza h24 come era stato garantito. Nel corso del processo, durante il quale è stato anche arrestato l’ex guardia del corpo del campione argentino per falsa testimonianze (aveva affermato di non conoscere Loque, ma le chat in possesso della Procura l’hanno smentito), è emerso che lo psicologo Carlos Diaz, anche lui indagato per omicidio con dolo eventuale, aveva detto a Jana di non andare più a trovare il padre, se non su esplicita richiesta. Jana Maradona ha affermato: “Avevo visto papà con la pancia gonfia e sofferente e dissi a Gianinna (la sua sorellastra, ndr) che dovevamo andare a fargli visita“. Visita prevista per il 25 novembre 2020, quando poi Maradona è morto e addirittura Jana ha saputo la notizia dalla radio. La casa non adeguata per assistere un paziente affetto da gravi patologie come Maradona è uno dei punti su cui insistono i pm di San Isidro per dimostrare che quella équipe sanitaria, non assistendolo bene, lo spinse verso la morte.

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Fonte: Il Mattino 

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