La squadra di Inzaghi sta bene, quella di Conte segna poco ma ha un calendario meno complicato. Gasp ha perso la grande chance con la capolista. Nessuno scontro diretto tra le prime tre. Nerazzurri favoriti nonostante le coppe. Inter e Napoli: scudetto al dettaglio.
Classifica: Inter 64 punti, Napoli 61, Atalanta 58.
Partite ufficiali da giocare: Inter 13 (come minimo, ma possono diventare 17), Napoli 9, Atalanta 9.
Non ci saranno scontri diretti da qui alla fine del campionato, Inzaghi, Conte e Gasperini si giocheranno lo scudetto con avversarie non del loro livello, almeno stando alla classifica.
La capolista incontrerà tre squadre che lottano per l’Europa (Bologna, Roma e Lazio), il Napoli solo due (Milan e Bologna nelle prossime due giornate, poi tutto in discesa), l’Atalanta ne ha quattro di fila (Fiorentina, Lazio, Bologna e Milan) e poco dopo anche la Roma.
FAVORITA NUMERO 1. Il calendario può avere un peso, ma il fattore condizionante a questo punto della stagione è lo stato di salute fisico e psicologico della squadra. L’Inter sta bene, sembra superata la crisi degli esterni, sta per rientrare Dimarco, anche se contro l’Udinese non avrà Dumfries e nemmeno Lautaro Martinez, oltre a Bastoni squalificato. Lo diciamo tutti, o quasi tutti, dalla vigilia di questo campionato: l’Inter, per la quantità e la qualità del suo organico, è la vera favorita per lo scudetto. Ma se vincere non è mai facile, rivincere lo è ancora meno. Ha sopportato il peso di questa responsabilità, anche se in certi momenti Marotta e il suo allenatore hanno cercato di scaricarlo su chi sta dietro. È più forte del Napoli, più autorevole dell’Atalanta e i tre punti di vantaggio su Conte e i sei su Gasperini mettono Inzaghi nella condizione ideale per il finale di campionato.
FAVORITA NUMERO 2. L’Inter è la squadra che finora ha segnato di più (65 gol), il Napoli quella che ha segnato di meno (45) considerando le prime sei della classifica. La prima vera differenza sta qui. Della famosa coppia Lautaro-Lukaku, che portò Conte alla conquista dello scudetto nerazzurro, all’Inter è rimasto il pezzo più pregiato. L’altro pezzo ha riabbracciato Conte, ma non è il Lukaku di quattro anni fa. Allora, dopo 29 giornate, aveva già segnato 20 gol, adesso la metà. Magari la fresca doppietta col Belgio e l’obiettivo di arrivare all’incredibile cifra di 400 gol in carriera possono trasmettergli una nuova energia, vedremo. In ogni caso l’autentica garanzia del Napoli si chiama Conte. Ha ragione quando dice che la sua squadra sta facendo qualcosa di straordinario, ma anche lui vuole di più.
FAVORITA NUMERO 3. L’Atalanta ha perso la grande occasione contro l’Inter. Dopo aver disfatto la Juventus, tanti si aspettavano l’impresa contro la capolista e invece è andata male, molto male. Breve inciso: a conferma del discorso sulla profondità dell’organico, a Bergamo nell’Inter mancava Dimarco, al suo posto ha giocato Carlos Augusto, che ha segnato il primo gol. Gasperini ha un attacco fantastico, nonostante la lunghissima assenza di Scamacca. Ha il capocannoniere della Serie A, il Pallone d’Oro d’Africa, il giovane talento che domenica sera ha giocato la prima da titolare in Nazionale in Germania, ha il belga che incanta: Retegui, Lookman, Maldini e De Ketelaere, ai quali va aggiunto Samardzic, rappresentano la parte migliore della squadra sul piano tecnico. Ma quello su cui punta Gasp è la spinta di tutto l’ambiente. Il percorso, come ama ripetere l’allenatore della Dea, è stato davvero fantastico, però solo la conquista dell’Europa League ha spostato l’Atalanta al centro dell’attenzione di tutto il continente. Per fare un altro salto, serve (servirebbe) lo scudetto, anche se oggi delle tre in corsa è quella che parte in coda. Ha perso strada contro l’Inter (due sconfitte, 6 gol subiti), ha fatto pari col Napoli (una vittoria per parte) e così, se per caso arrivassero tutt’e tre a pari punti, l’Atalanta sarebbe esclusa dall’eventuale spareggio perché è ultima nella classifica degli scontri diretti.
Fonte: Corriere dello Sport