A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Di Fusco, ex portiere del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Come ha visto la conferenza stampa in cui il Napoli, attraverso il direttore sportivo, ha spiegato quanto accaduto nel mercato?
“Nessun allenatore è contento quando gli viene tolto un pilastro della squadra senza un adeguato sostituto. Si sono fatti tanti nomi, ma qualcosa è stato gestito male. Se perdi un giocatore importante e non riesci a rimpiazzarlo adeguatamente, è chiaro che ci sia malcontento. Conte probabilmente è arrabbiato, e posso capirlo. Tuttavia, non mi è piaciuta completamente la conferenza di Manna. Quando un pezzo pregiato lascia il Napoli, la colpa viene attribuita al giocatore. Certo, si parla di ricatti di Kvara, ma se un calciatore ha un contratto pluriennale e vuole andar via, la società, spesso, attua lo stesso comportamento. Il vero errore del Napoli è stato non blindare Kvaratskhelia al momento opportuno, ma Manna questo non lo ha detto.”
Restando in tema di mercato, non crede che la scelta di non investire somme importanti a gennaio sia dettata dalla volontà di investire con più forza in estate?
“Può essere, ma rimane il fatto che non si è fatto abbastanza per migliorare subito la squadra. Il Napoli ha perso pezzi senza sostituirli adeguatamente. Conte, all’inizio dell’anno, aveva dichiarato che il Napoli non deve essere una società di passaggio, ma un punto di arrivo. Tuttavia, se non si riescono a trattenere i giocatori migliori e si impongono paletti rigidi su stipendi e acquisti, come si può attrarre talenti? Bisogna cambiare approccio.”
Lei è stato un portiere e Manna ha dato per scontato il rinnovo di Meret, ma qualche giorno prima era certo anche l’arrivo di Danilo, che poi non si è concretizzato. Forse la lezione non è servita? Nel calciomercato nulla è certo finché non ci sono le firme, non trova?
“Sicuramente, ma credo che nel caso di Meret ci siano tutti i presupposti per il rinnovo. Manna ha fatto quell’affermazione perché è sicuro della trattativa. Spero davvero che si trovi un accordo, perché, al di là delle critiche, Meret si è sempre caricato sulle spalle la responsabilità della porta del Napoli e ha meritato il suo posto. Inoltre, il Napoli ha già commesso un errore in quel ruolo, dando Caprile in prestito al Cagliari con un diritto di riscatto fissato a soli otto milioni di euro, una cifra troppo bassa per un giovane di talento che, già oggi, potrebbe valere di più. Questa operazione non mi è piaciuta.”