Prossimo ai 28 anni, dopo l’exploit all’Ajax, gli alti e bassi al Benfica e una crescita appena accennata, Neres è diventato adulto attraversando due versioni di sé: il primo ha vissuto l’esperienza di Napoli con la leggerezza tipica delle prime volte, del colpo di fulmine. Tre assist in tre partite entrando sempre nel finale. Pochi minuti per incidere. Numeri da record. Poi è arrivato l’amore che richiede cura, tempo e premura. In allenamento, ogni giorno, ha ricevuto consigli utili e indicazioni. Lui c’ha messo ascolto, applicazione e l’attesa: fino a dicembre appena una rete (con il Como) e una sola da titolare in campionato (con il Lecce). Ma era solo questione di tempo. Il secondo Neres parte dal 1′ a Udine il 14 dicembre: si mette a sinistra, fa come Kvara ma a modo suo. Da allora non è più uscito dal campo, sostituzioni a parte. Quattro di fila da titolare, quattro vittorie, nove gol. Ora il Verona e una maglietta già pronta nello spogliatoio: un solo 7, questo è il Napoli di Neres. Lo riporta il CdS.