Se il gol diventa un affare di famiglia. Quella azzurra, ovviamente. Perché non c’è un solo punto di riferimento nella squadra del Napoli. Segnano un po’ tutti: dai difensori agli attaccanti. È vero che alla fine del girone di andata del campionato nessuno dei giocatori di Conte è arrivato in doppia cifra alla voce «gol», ma è altrettanto confortante il dato relativo alla varietà di marcatori che si sono alternati fin qui. Il Napoli non ha uno dei migliori attacchi del campionato (30 gol segnati) si è distinto per la diversità di soluzioni a disposizione dell’allenatore.
TUTTI BOMBER
Considerando la Coppa Italia, i marcatori salgono a 13, perché Juan Jesus e Ngonge non si sono ancora sbloccati in campionato. Ma il dato più rilevante è quello relativo al reparto offensivo che può vantare un gol da parte di almeno un giocatore in rosa. Ovviamente il punto di riferimento è Romelu Lukaku con le sue 7 reti. Il belga è il totem che Antonio Conte ha fortemente voluto in estate perché consapevole che con la sua fisicità avrebbe sfondato i muri delle difese avversarie. Il contributo di Big Rom (a segno anche a Firenze su calcio di rigore) è stato fin qui non solo in termini di gol ma anche dal punto di vista del contributo al resto della squadra. 5 assist e quei movimenti preziosi per i compagni. Non serve andare troppo indietro con la memoria ma basta riguardare l’azione che ha portato al gol di Raspadori contro il Venezia per avere la percezione del lavoro sporco di Lukaku. Lui si porta dietro tutta la difesa avversaria e il compagno si infila alle sue spalle trovando il varco perfetto per fare centro. Alla festa azzurra del gol hanno partecipato tutti. Kvara segue Lukaku con 5 reti, mentre Neres a Firenze ha segnato la sua seconda in campionato. Un centro a testa per Raspadori, Simeone e Politano che rispetto agli altri due compagni ha giocato più minuti ma con compiti maggiormente difensivi.
Fonte: Il Mattino