“Il problema è che Kvara e Politano partono dalla linea laterale”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto il prof. Eugenio Albarella, già preparatore atletico di Udinese, Napoli, Juventus e nazionale giapponese. Di seguito, un estratto dell’intervista:

 

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Quanto tempo crede che servirà ancora a Lukaku per tornare al massimo della forma?

Penso che ci siamo quasi, tuttavia nel calcio le prestazioni dipendono da molteplici fattori.  Al momento, Lukaku sembra non riuscire a esprimere al meglio le sue potenzialità nel contesto di gioco del Napoli.

Se Kvaratskhelia e Politano si trovano a 25-30 metri da Lukaku, diventa difficile per lui dare il proprio contributo. Conte, ad esempio, ai tempi dell’Inter aveva cercato di risolvere situazioni simili inserendo Lautaro vicino a Lukaku. Tuttavia, quel giocatore nel Napoli è McTominay. È fondamentale che l’allenatore adatti il sistema di gioco alle caratteristiche dei suoi giocatori, soprattutto in presenza di problemi come l’infortunio di Kvaratskhelia.”

 

Secondo lei, sarebbe opportuno che Kvaratskhelia e Politano si stringessero di più al centro, lasciando le fasce ai terzini?

“In teoria sì, ma il problema è che sia Politano sia Kvaratskhelia amano partire dalla linea laterale, che usano come punto di riferimento. Questo crea difficoltà a Lukaku, che si trova isolato.”

 

Kvaratskhelia, secondo lei, potrà recuperare in un mese?

Basandomi sulla diagnosi del Napoli, due o tre settimane dovrebbero essere sufficienti per il recupero. Tuttavia, dopo il rientro, sarà necessario lavorare sulla condizione atletica.”

 

Che insidie può nascondere l’Udinese alla squadra di Conte?

“L’Udinese di quest’anno è una squadra mentalmente forte, che ha trovato una propria identità.  Sarà una gara complicata per il Napoli.”

 

Su Bijol si è parlato di un possibile approdo al Napoli. Crede che sia pronto per un top club?

Assolutamente sì. È un giocatore tecnicamente valido, atleticamente forte e molto intelligente. È il prototipo di calciatore che ogni allenatore vorrebbe avere in campo.”

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