Il Napoli ospita la Roma, una Roma che ritrova Claudio Ranieri, in pratica al terzo mandato in giallorosso. Compito arduo quello affidato al tecnico capitolino, visto il momento e le difficoltà della squadra. “Più difficile, scrive il CdS, “di quello che gli affidò a suo tempo Corrado Ferlaino. E ed è più complicato rispetto agli altri due, capitati con Rosella Sensi (2009) e Pallotta (2019) per un totale di 96 partite condite da sogni, esaltazione, delusioni e lacrime. Stavolta Ranieri, che non si sente Harry Potter «anche se gli occhiali sono simili», deve tirare fuori la squadra del cuore da un rischio più grande di quanto si immagini: eredita un gruppo psicologicamente confuso e svuotato dal doppio cambio di allenatore e incrocia sul percorso di riabilitazione tre terribili ostacoli (lui però ha parlato, da baronetto inglese, di «belle partite») nel giro di nove giorni: dopo il Napoli, c’è il viaggio nella “sua” Londra per affrontare il Tottenham giovedì e infine l’Atalanta all’Olimpico lunedì 2. Insomma la classifica potrebbe essere peggiorata, sia in Italia sia in Europa, nel giro di due giornate. Ma proprio per questo i Friedkin hanno chiamato Ranieri: soltanto un personaggio amato dalla gente, in un clima di contestazione durissima, poteva reggere l’urto ambientale di una partenza destabilizzante”