Casa Napoli
Conte, comunque, sotto pressione riesce sistematicamente a fare faville come ha insegnato la trasferta con l’Inter: il fuoco lo scalda, non lo brucia. È preparato a tutto ed è anche stato molto chiaro: non avendo potuto ricavare riferimenti e indicazioni dalle partite precedenti della Roma, s’è dedicato soltanto alla sua squadra. Conoscendolo, avrà preparato un piano A e una serie di alternative: a seconda dell’atteggiamento della Roma – difficilmente sfrontato e anzi presumibilmente molto guardingo – muoverà le pedine chiave. Due su tutte: in genere i movimenti di McT dettano il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-2-2 in fase offensiva, con Kvara e Politano alle spalle di Lukaku e McT a sostegno di Rom; quelli di Politano sulla fascia destra, invece, determinano lo schieramento a cinque o a quattro in fase di non possesso (5-4-1 o 4-5-1). Si vedrà.
Casa Roma
Ha studiato a lungo anche la strategia per il suo terzo esordio, avendo compreso in fretta che non avrebbe potuto contare su Dybala a tempo pieno. E allora la strada tracciata, da un punto di vista tattico, sembra definita: difesa a quattro, blocco basso ma non schiacciato, due linee laterali coperte per contenere le sovrapposizioni del Napoli, inserimenti dei centrocampisti per valorizzare Dovbyk davanti. Potrebbe non bastare per ottenere un risultato positivo ma è probabilmente l’unica opzione che Ranieri scorge all’orizzonte, dal finestrino del suo Frecciarossa arrivato a Napoli ieri pomeriggio. La Roma di Juric, un bravo tecnico calato in una realtà ingovernabile, ha incassato 11 gol nelle ultime 4 partite, quasi 3 per volta in media. Il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea di condominio, a Trigoria, era discutere il metodo per proteggere Svilar.
Fonte e grafico CdS