Ai microfoni della Lega Serie A Giovanni Simeone ha parlato della stagione in corso con il Napoli, la precedente e il suo rapporto con la città: “Tutto ciò che ho vissuto da giovane per vincere un campionato che molti pensavano sarebbe stato difficile per una squadra come il Napoli perché ovviamente eravamo contro grandi squadre come la Juventus, il Milan che aveva vinto molti trofei. Per altre grandi squadre come il Napoli è sempre stato difficile vincerlo. Quando ho deciso di venire a Napoli, sapevo che sarebbe stato speciale e me ne sono reso conto molto rapidamente che stavamo costruendo qualcosa di bello. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata tutto quello che ho dovuto attraversare per arrivare qui e realizzare il sogno della mia infanzia di vincere con una squadra come il Napoli“. Sulla pessima stagione del post-scudetto: “Ogni anno è un anno nuovo. Abbiamo perso un giocatore molto importante come Kim e abbiamo perso un grande allenatore. Ci sono stati alcuni cambiamenti. Ogni anno è diverso dagli altri. Devi prenderlo come una sfida e cercare di portarlo a termine. Quando si parte col piede giusto, è facile mantenere lo slancio. Quando non inizi bene la stagione, diventa difficile“. Sul rapporto con Conte: “Conte è un allenatore molto intenso. Si aspetta il meglio da ogni giocatore. Ti spinge sempre a dare il massimo. Vuole che i suoi calciatori vivano per il calcio e la sua filosofia calcistica. Come ho detto, si aspetta molto e ci vuole molta forza per stargli dietro perché è molto intenso. Durante l’allenamento è necessario essere completamente concentrati“. Infine, da argentino è stato particolare adattarsi a una città come Napoli: “Sì, c’è un grande legame con l’Argentina. Appena sono arrivato, ho capito subito che ci sono molte somiglianze tra Napoli e Argentina. Maradona è l’esempio più ovvio con quanto bene ha fatto qui. Viverlo e capirne il significato di giocare nel Napoli da argentino è una cosa bellissima. Ci unisce davvero. Non solo il calcio, ma il nostro stile di vita. La cosa che amo di più di Napoli, oltre al club, sono i napoletani. Li amo. Lo dico sempre. Sono intensi, passionali. Fanno sempre quello che possono per te. Vogliono il meglio per te. Vogliono sempre aiutare. Si prendono cura di te. Ti invitano sempre a mangiare fuori. Sono molto simili agli argentini. Queste cose li rendono diversi dagli altri. Sono stato in molti posti in Italia ma Napoli è come casa“.
Fonte: Il Mattino