Se si ripensa a qualche anno fa, quando entrambi erano all’Inter, può sembrare strano e invece è proprio cosi: è Politano l’insostituibile per eccellenza nel Napoli di Antonio Conte. Infatti, come scrive il CdS: “Oltre 900 minuti per Politano, 901 per la precisione: 11 volte titolare e una sola volta dall’inizio in panchina contro il Lecce al Maradona, esattamente come Kvara (che però conta 858’ per le sostituzioni). Matteo, però, rispetto al collega riveste una funziona tattica molto delicata: dai suoi movimenti e dalla sua posizione cambia il modo di difendere.
Fa parte dell’ossatura, cioè degli uomini maggiormente impiegati anche Olivera (843’). E se gli infortuni non li avessero limitati, è praticamente scontato che Meret e Lobotka avrebbero fatto en plein di presenze. Tra gli uomini più impiegati pur partendo dalla panchina c’è Simeone (204’): 10 presenze come Neres, fino a un certo punto lo spacca-partite per eccellenza con appena 181’ in carnet. Ha più minuti ma meno presenze Raspadori (241’, 6 gare), mentre da un mese a questa parte Conte ha cominciato a schierare con maggiore continuità Ngonge: titolare con il Lecce, una mezzora con l’Atalanta e il finale con l’Inter. Ne apprezza anche le capacità difensive.”
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