L’ex arbitro e commentatore di DAZN, Luca Marelli, ha parlato a Terzo Tempo Calcio Napoli, in onda su Televomero, ritornando sull’episodio che ha visto protagonista l’arbitro Mariani in Inter-Napoli per un rigore concesso ai nerazzurri, contestato da molti.
“Ho detto che il contatto su Dumfries era molto leggero, ma ho detto anche subito che il VAR non sarebbe intervenuto. È la dinamica di questo tipo di interventi. Questo, secondo me, non è mai rigore, non andrebbero mai fischiati, l’asticella penso dovrebbe essere molto più alta e sono assolutamente sicuro che ci sarà un correttivo dalle prossime giornate.
Questo non è un intervento da On Field Review. In Roma-Bologna lo 0-1 nasce da un corner che non c’è. Il protocollo è strutturato per evitare che vengano controllati situazioni come questa: durante una partita ci sono 10-12 corner in media, e se ne controlliamo uno dobbiamo controllarli tutti, vorrebbe dire perdere 20-22′ a partita solo per i calci d’angolo. Poi ci sono le punizioni dal limite, dalla trequarti, può nascere un’azione da gol da qualsiasi parte del campo. Poi c’è la questione della soggettività, è impossibile da eliminare, nel 3000 ci saranno ancora le polemiche arbitrali per la soggettività arbitrale. La testa che c’è in sala VAR è diversa da quella che c’è in campo. Non cambierà il regolamento, ma l’atteggiamento in campo. Damato quando si è espresso sul rigore di Calhanoglu ha detto che questo rigore è sotto la nostra soglia. Agli arbitri verrà chiesto di alzare la soglia. In quale campionato si sarebbe fischiato? Non possiamo dirlo, la Francia è superiore a noi per rigori, è un problema generale. Sostengo una tesi, sono convinto che i grandi arbitri del passato come Collina, Morganti, Farina, Paparesta, in questo momento, sarebbero in difficoltà anche loro. Noi rispetto a vent’anni fa in tv vediamo tutto. Lo step on foot c’è sempre stato, tutti abbiamo giocato a calcio, non veniva visto perché la tecnologia non c’era. Sono da sempre a favore del challenge. Il VAR è a disposizione solo degli arbitri ma, secondo me, dovrebbe essere a disposizione anche delle squadre e in questa maniera si possono responsabilizzare anche le società, così si rendono conto quant’è difficile arbitrare. Gli ex calciatori assolutamente no, il regolamento è molto semplice, ma è maledettamente complicato. Non è un caso che per formare un arbitro c’è bisogno di almeno dieci anni. Gli ex calciatori non hanno un minimo di sensibilità del regolamento. Stanno studiando l’ipotesi di estendere il protocollo anche per il secondo giallo e non solo per il rosso diretto. Dobbiamo ricordarci sempre che, se dovessimo rimandare all’arbitro ogni contatto, dovremmo farlo anche negli episodi che non vengono sanzionati anche con il calcio di rigore. Negli angoli vengono commesse tante piccole infrazioni, una partita durerebbe ore e ci sarebbero sempre sanzioni. Il VAR non è una moviola in campo”.