“Ero stato critico sul Napoli, in passato, su alcuni primi tempi non proprio esaltanti, ma quello di Milano mi è sembrato molto preparato e pronto, concentrato, concreto, che ha affrontato una grande squadra in uno stadio difficilissimo. Insomma, ho ammirato – ha detto l’attore e conduttore tv a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live – un Napoli che ha incoraggiato il mio ottimismo. Del resto, quando si vince a Milano ci si convince delle proprie possibilità, è stato a tratti anche spettacolare, ho rivisto alcune cose del Napoli di Spalletti. La sconfitta di Verona è stata salutare, Conte ha chiesto rinforzi che sono arrivati, De Laurentiis ha accontentato le sue pretese, l’arrivo di Mc Tominay ha dato una svolta al centrocampo, mi chiedo ancora come lo United l’abbia ceduto.
Lukaku non è ancora al top ma fa sentire la sua leadership e lo stesso Gilmour s’è fatto trovare pronto, per cui siamo felici. Ha ragione Guardiola, affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista, Gasperini pagherebbe di tasca sua per venire a Napoli a vincere, lui ha rifiutato gli azzurri ma era la prima scelta. Sono ottimista, Conte catechizza la squadra, la vera partita sarà però al Meazza, il 10 novembre capiremo tante cose. Secondo me questo sarà un turno interlocutorio, dove sia il Napoli che l’Inter vinceranno. Lo scudetto sarà una partita a due con i nerazzurri, la Juve la vedo più indietro, Thiago Motta ha perso un po’ di fiducia, il Milan va un po’ a corrente alternata. Maradona? Quando parlo di lui mi commuovo ancora, mi manca, io faccio parte di quelli che non accettano la sua scomparsa, avrebbe fatto la differenza anche in questo calcio moderno, la verità è che manca il vero talento, esaltiamo certi giocatori che negli anni Ottanta-Novanta non sarebbero nemmeno titolari”.