A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Milan-Napoli

Approfondimento su Milan-Napoli

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Milan e Napoli sono due società per molti versi simili, soprattutto nella visione di fare calcio competitivo ed economicamente sostenibile.

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Si è giocata ieri sera presso lo stadio “San Siro” alle ore 20:45 la sfida tra il Milan e il Napoli, anticipo del decimo turno di campionato. I ragazzi di Antonio Conte si sono presentati alla “Scala del calcio” da capolista, dopo aver battuto con un pò di fatica un coriaceo Lecce (CLICCA QUI). Molte polemiche invece nel mondo rossonero per la decisione del sindaco di Bologna di rinviare il match di sabato scorso tra i felsinei e lo stesso Milan. Ancora una volta i ragazzi di Antonio Conte riescono a portare a casa i tre punti con un 2-0 blindato nel primo tempo.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • Il piagnisteo napoletano: quando a Napoli in passato ci si lamentava per sfortuna, arbitraggi o decisioni politiche tutti parlavano di solite sceneggiate napoletane. Nessuna attenuante da nessuna parte d’Italia. Neanche quando due anni fa nei quarti di Champions la squadra si era presentata a Milano con Elmas centravanti e al ritorno senza Anguissa e Kim per ammonizioni discutibili. E ora la vittoria contro un Milan fortemente rimaneggiato (bisogna essere onesti) non deve essere affatto sminuita. Quante volte nella loro storia i partenopei non hanno sfruttato l’opportunità? Anche questo è un “effetto Conte”. Questione di mentalità…

 

  • Il 4×3: Inter, Juventus, Milan, ma anche lo stesso Napoli hanno dimostrato in questo scorcio di stagione che nessuna può sentirsi realmente completa e profonda nei ricambi. In ognuna ci sono 13/14 titolari reali e un numero variabile di seconde linee più o meno valide. Fatta questa doverosa premessa, la grandissima crescita di Gillmour restituisce al tecnico salentino un ulteriore titolarissimo da tenere in forte considerazione. E quando ritornerà al suo posto Lobotka (Atalanta o più probabilmente contro Inter) Conte potrà alternare (anche in corso d’opera) tutti e quattro i centrocampisti senza far calare assolutamente la qualità. Mai come stavolta che bello dire “ MANNA DAL CIELO…

 

  • La giusta ferocia: a Napoli da quasi tre mesi e’ iniziato il dibattito tra risultatisti e giochisti. Perché per molti questa squadra è troppo “sparagnina” invece di cercare la grande bellezza. Personalmente ritengo che in generale ogni tanto si tenda ad abbassarsi troppo ma, come dice sempre Conte, siamo all’inizio di un percorso che deve necessariamente passare per la solidità difensiva. Aggiungo che questa squadra non ha quasi mai avuto bisogno dell’assalto finale per andare a caccia dei tre punti. Solo in una circostanza (contro il Parma) serviva la ferocia del suo tecnico e non a caso sono arrivate due reti con tanto di ribaltamento del risultato in pieno recupero. Quello che appare chiaro è che questo gruppo ha sempre più il carattere di Antonio Conte.

 

  • I bravi ragazzi: sono state tantissime le voci che si sono succedute lo scorso anno circa gli atteggiamenti di molti calciatori dentro e fuori dal campo. In questi quattro mesi di lavoro Conte ha parlato di gruppo serio e sano che segue il suo tecnico. E allora possiamo dire che forse c’era un solo atleta (fortissimo) che a un certo punto si è sentito in diritto di fare quello che voleva approfittando di una società e una dirigenza inesistente? E che i ragazzi arrivati lo scorso anno e poi ceduti, per fine contratto o in prestito, fossero non da Napoli? E possiamo aggiungere che nello scorso campionato mancava, anche ai giocatori più esperti, una guida tecnica all’altezza tanto da sprofondare dal primo al decimo posto? Le verità della vergognosa scorsa stagione pian piano stanno venendo fuori perché, come disse Conte il giorno della presentazione, UN POCHINO DI QUEL DOLORE DEVE RESTARCI DENTRO…

A mente fredda” è a cura di Marco Lepore

 

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