L’INTERVISTA – “El Pampa” Sosa a Il Mattino: “La forza di questo Napoli? Si chiama Antonio Conte”
L’ex attaccante del Napoli, Roberto Sosa, ha parlato in un’intervista a Il Mattino, in cui fra le altre cose sottolinea i ricordi in azzurro, ed il suo pensiero sul Napoli di Conte.
“Dal Pampa a Big Rom. Dal primo all’ultimo centravanti – in ordine di tempo – sono passati 20 anni ed il comune denominatore è il Napoli griffato Aurelio De Laurentiis. Roberto «El Pampa» Sosa è stato il primo giocatore in assoluto tesserato dal patron della Filmauro dopo essere giunto al capezzale del club ripartendo dalla C.
«È cresciuto di anno in anno in maniera costante come marchio e come immagine. Oggi Napoli è un brand a livello mondiale».
«Tante difficoltà. Non sapevamo nemmeno dove ci saremmo allenati. Non avevamo neppure il materiale tecnico, figuriamoci i campi. Credo che quelle enormi difficoltà ci hanno portato in A quasi in tempo record. La sofferenza ci ha spinto ad uscire da quell’incubo».
«Sento spesso Fabio Gatti che fa il diesse all’Atalanta U-23, ma vedo spesso Calaiò, Montervino, Paolo Cannavaro, Iezzo, Scarlato… I napoletani, insomma. Li vedo e ci sentiamo di frequente».
«Come estetica quello a Bergamo quando perdemmo 5-1 in B, ma come sentimento la maglia numero 10 ed il gol con il Frosinone. In A poi la rete con il Livorno poco dopo che era nata Valentina, la mia terza figlia».
«Attraverso i nomi dei calciatori e degli allenatori che si sono susseguiti: Benitez, Ancelotti, Spalletti ed ora Conte. Giocatori del calibro di Osimhen, Cavani, Lavezzi, Lukaku, Kvara, Mctominay: questi sono top manager e top player che ti puoi permettere solo quando il marchio cresce».
«Mi aspettavo una atteggiamento diverso con Conte e così e stato. Credo che il primato non se lo aspettasse neppure lui. Mi aspettavo questo cambio di mentalità che porta Conte alle sue squadre. Con quell’atteggiamento si possono ottenere grandi risultati».
«Sono due corse diverse. Napoli può sognare, certo. Perché questa città vive di calcio ed è una città che sogna. Come si fa a dire ad un tifoso di non sognare? Quindi va bene così, lasciamoci andare».
«È presto. Secondo me comunque l’Inter è ancora davanti a Napoli e Juve. Per me i nerazzurri sono ancora favoriti, poi vedo Napoli e Juve alla pari e soltanto dopo queste tre tutte le altre che invece saranno staccate e lotteranno per il quarto e il quinto posto. Poi se il Napoli è tra le prime tre se la giocherà con Inter e Juve».
«Ha un nome e un cognome: Antonio Conte. Io vorrei tornare a giocare per essere allenato da Conte. Vorrei essere allenato ma non giocare…»
«A me manca fare fatica durante la settimana: ho avuto allenatori che ti allenavano benissimo, ma con Conte hai il piacere di fare fatica… a me piace e piaceva molto allenarmi».
«Conte è il numero uno nel motivare i giocatori e fargli dare il 100% durante la settimana. Poi la domenica è una conseguenza di quello che fai durante la settimana. Quando lui ha detto “amma faticà” io mi sono rivisto. È una cosa bella che ti trasmette tanto».