Un Napoli camaleontico: è Conte che lo plasma

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Conte ha in mano la squadra. La gira e la rivolta come meglio crede, alternando numeri e schemi, cambiando in corso d’opera moduli ed uomini. Proprio come visto ad Empoli. Senza contare ciò che “dice” nello spogliatoio all’ intervallo…Scrive Il CdS: “Conte, in cima al suo calcio, da una prospettiva virtuale, osserva tutto: riconosce i difetti, nota i dettagli, pensa ai correttivi. Comincia col 4-2-4, con McTominay come sempre accanto a Lukaku, ma nel secondo tempo cambia. Lo scozzese si abbassa, va a centrocampo, si affianca a Gilmour e Anguissa, il Napoli va di 4-3-3 (4-5-1 in fase passiva) e convince di più. Una mossa pensata in anticipo e ponderata durante le difficoltà del primo tempo. Conte gioca coi moduli, ne ha tanti di riserva: dal 3-4-2-1 delle prime partite al 4-2-4 che diventa 5-4-1 in fase difensiva (fondamentale il lavoro di Politano), fino al 4-3-3 della ripresa al Castellani. Il Napoli ha varie facce e altre ancora nascoste affinché gli altri non possano mai riconoscerlo.”

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