Padre padrone del Napoli, a Don Aurelio si devono investimenti e grandi acquisti, ma anche intemerate, periodi di burrasca, ingerenze non facili da gestire anche per grandi personalità della panchina come Sarri, Ancelotti e Spalletti tutti andati via da Napoli non senza polemiche. “Quanto dureranno Conte e Adl? Riuscirà il presidente a restare al suo posto con uno come Antonio per cui lo spogliatoio è sacro e anche la sala ristorante della squadra è spesso off limits?”, le domande ricorrenti. Patti chiari e amicizia lunga: Antonio ha spiegato le sue regole e il presidente – che aveva assolutamente bisogno di lui per rilanciare il progetto Napoli – ha accettato. E per ora tenuto un profilo basso. Gli unici divertentissimi scontri tra Adl e Conte sono quelli finti negli sketch di Max Giusti che imita in maniera impareggiabile il presidente al Gialappa Show. Lì si ride quando Adl risponde al telefono a Conte che gli svela una sua intuizione: prendere un giovane interessante, con la maglia numero 9, del Real Madrid: “Grazie al ca… – urla Adl – ma quello è Mbappé! Antonio, ma chi te le dice queste stronzate? Oriali?”.