A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gaetano D’Agostino, allenatore ed ex calciatore di Roma e Fiorentina . Di seguito, un estratto dell’intervista.
Sulla fatica che trovano i giovani giocatori ad inserirsi nelle grandi squadre?
“In realtà non fanno fatica. Bisogna trovare quell’allenatore, come Motta, che li reputano pronti, validi, considerando anche le qualità dei ragazzi. Ci vuole coraggio e programmazione. Un esempio può essere Pisilli, che è stato messo in campo a Roma, in un ambiente facile e dove c’è molta concorrenza. Poi, Spalletti li premia. Anche gli agenti devono fare la loro parte per poterli formare in modo effettivo e non essere solo meteore, senza andare a trovare nuovi contratti o soldi. Il calcio è cambiato. In Italia ed in Europa ci sono giocatori molto diversi rispetto a noi di 20 anni fa, sono bestie. Bisogna vedere in che epoca siamo. Nelle Nazionali inferiori facciamo molto bene e non sarà un caso”
Sulla gestione di Spalletti?
“É molto simile all’esperienza di Napoli. Hai preso un allenatore che imporre il suo gioco. Riguardo all’Europeo mi aspettavo che l’Italia di Spalletti potesse fare difficoltà perché il tecnico di Certaldo per inserirsi nella squadra ha bisogno di tempo. A Napoli ha vinto lo scudetto, ora nell’Italia si sta vedendo già qualcosa. Ci vuole del tempo e spero che il misterone, uno dei più bravi in Italia, possa fare molto bene”
Sulla situazione De Rossi?
“Ci sono stati una serie di errori. Hai fatto firmare un triennale ad un allenatore giovane, senza esperienza. A meno che non perdi 5 partite di fila per 5-0 non puoi esonero un allenatore senza esperienza. Ora Juric ha sbagliato le prime partite e si pensa di mandarlo via. Ci vuole un organizzazione, bisogna capire prima cosa fare, serve programmazione. Si è fatto umorale, si è preso i nomi senza prendere i giocatori che servono. Non si può parlare di 4 posto senza un attaccante di livello. Il terzino destro non è stato migliorato. Hai preso Hummels, che ancora non ha giocato. Hai preso Soule, dove c’è anche Dybala. A Napoli, Conte ha detto voglio questo, tizio e caio, tutti funzionali al suo gioco”
Su McTominay?
“É un Milinkovic Savic 2.0. Rispetto a Milinkovic, McTominay è più mobile, ha più gamba, ha un’intelligenza tattica sopraffina, è superiore nella capacità di trovare gli spazi, sa di più giocare in modo mobile, elastico, Milinkovic era più posizionale, più forte di testa. McTominay è uno dei migliori centrocampisti in Italia al momento. Conte é stato bravo ad esaltare le caratteristiche dei propri giocatori, con i moduli a loro più congeniali, al di là delle prime uscite dove la squadra ha un po’ faticato”
L’interesse nei suoi confronti del Real Madrid fu reale?
“Molto reale, il mio procuratore conserva ancora il biglietto dell’aereo con cui andammo a Madrid. Io avevo accettato, a dire la verità avrei accettato qualsiasi cosa, anche delle caramelle. Si trattava del Real Madrid. L’affare saltò perché il Real Madrid voleva solo soldi cash (si parlava di circa 60 milioni attuali), mentre l’Udinese voleva avere delle contropartite tecniche della cantera. Quindi saltò tutto. Fu una favola riuscita male”