De Laurentiis non è nuovo ai mercati di rifondazione: lo fece anche con Spalletti

Anni di bilancio sani hanno permesso al Napoli di investire

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Molti sono rimasti sorpresi dai soldi messi a disposizione da De Laurentiis al ds Manna per rifondare la rosa, ma in realtà è frutto di un’oculata politica finanziaria per tenere i bilanci della squadra in positivo. Questo è il motivo che ha permesso al Napoli di investire così tanto nel mercato estivo, nonostante la mancata cessione di Osimhen (di cui si tornerà a parlare nel 2025). Anche nel secondo anno della gestione di Spalletti, conclusa con il terzo scudetto, la rosa era stata rifondata in seguito a cessioni eccellenti, come Mertens e Insigne. In quell’occasione furono spesi 79,3 milioni con un saldo negativo di 7 e il ds Giuntoli che individuò subito i sostituti ideali: un esempio è Kim Min-Jae, pagato 19 milioni e rivenduto l’estate dopo con una plusvalenza di almeno 20 milioni. L’anno post-scudetto, invece, gli investimenti fatti da De Laurentiis non premiarono la squadra: decimo posto e 126 milioni spesi, con un saldo positivo di 25 milioni.

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Fonte: Il Mattino 

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