L’intervista – Debora Novellino è nipota d’arte, da Miss Italia al Napoli Femminile
Debora è la nipote di Walter, allenatore che portò il Napoli in serie A nel 2000
Se il pallone è questione di famiglia. Lo sa bene Debora Novellino, figlia di Giuseppe e nipote di zio Walter che portò il Napoli in serie A 24 anni fa. Lei è terzino e bomber del Napoli femminile. Suo il gol (dopo appena 2 minuti) nell’ultima gara di campionato contro il Sassuolo, gol decisivo per portare a casa i tre punti.
«Non segno come un attaccante, ma mi diverto a spingermi in avanti»,
ammette con un sorriso Debora, 27 anni compiuti da poco e già una vita nel mondo del calcio femminile. «Gioco da quando ho 4 anni. I miei genitori hanno una scuola calcio e ho iniziato da lì. Poi non ho mai smesso».
Ha provato anche a fare danza («Ma non mi piaceva») e, dopo una sola stagione nel calcio a 5, nel 2014 è passata al calcio a 11 con la neopromossa Pink Sport Time per giocare in Serie A.
Il pallone in passerella
Come detto, però, il pallone rotola tra i globuli rossi di famiglia. «Con papà parliamo spesso di calcio, i suoi consigli per me sono preziosi. E poi giocava anche mia sorella Donatella, ma ora ha smesso perché aspetta il secondo figlio»
Debora, che è felicemente fidanzata, alla gravidanza per ora non ci pensa, così come al matrimonio. «Prendo in considerazione l’idea di diventare mamma ma sono ancora giovane. Per ora sono fidanzata e quando si sta bene con una persona non c’è bisogno di un anello al dito»,
ammette candidamente. Nel tempo libero canta («Le mie compagne non ne possono più di ascoltarmi non solo sotto la doccia»), ma nel suo passato non c’è solo il calcio perché nel 2015 ha partecipato anche a Miss Italia. «Ad iscrivermi ci pensò la mia società per far sì che il calcio femminile crescesse ancora di più. L’idea era chiara: dimostrare che noi donne calciatrici non siamo solo maschiacci, ma molto altro. È un messaggio nel quale credo tantissimo. E in effetti prima ci vedevano solo così ed era brutto mentre per noi calciatrici non è affatto così».
Un’esperienza che ha lasciato il segno. «È stato bello, ma non so se oggi lo rifarei», confessa con grande serenità. «Quel mondo è molto diverso da questo che sono solita frequentare. All’epoca ero una ragazzina e mi divertiva, oggi penso ad altro. E sono diventata anche più timida. Avevo 18 anni e per me era tutto un gioco».
Superate le selezioni il suo percorso si è fermato alle semifinali. «Ma sono stata eletta prima Miss dell’anno», racconta con fierezza.
Da Pomigliano a Napoli
Dopo l’avventura a Pomigliano lo scorso anno, oggi Debora porta la maglia numero 7 del Napoli Femminile. «Ho sempre indossato la 33 ma era già occupata. Così mia mamma mi ha consigliato il 7. Detto, fatto. Ho scelto Napoli perché mi piace poter essere al centro del progetto. Oramai ho imparato a conoscere la gente di Napoli e mi piace da morire. Qui si vive di calcio. Ho vissuto i giorni dello scudetto del Napoli di Spalletti e quei festeggiamenti resteranno indimenticabili».
Fonte: Il Mattino