L’INTERVISTA – Sosa a Gazzetta: “Se prendi Antonio Conte in panchina vai sul sicuro e De Laurentiis ha fatto un colpo”

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Roberto Sosa, “El Pampa”, ex calciatore del Napoli, ha parlato a La Gazzetta dello Sport.

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Venti anni fa, adesso: e ciò che resta di quel tempo è un fiume di ricordi racchiuso in quella maglia numero 10, nella frase-simbolo della sua napoletanità acquisita. “Chi ama non dimentica”. E Roberto Sosa, per gli amici e il calcio “El Pampa”, non s’è scordato di quelle notti a Paestum, in ritiro col Napoli appena acquistato da De Laurentiis e affidato per la ricostruzione a Pierpaolo Marino: “Ricordo ogni momento”. Quattro anni, 131 presenze, 30 gol e una città poi divenuta sua, una squadra che gli appartiene e che stavolta lui vede in prossimità dell’Inter, subito dietro, al fianco della Juventus. “Non sarà facile ma con Conte nulla è impossibile”.
Secondo il Pampa Sosa come stanno le cose in Serie A…
L’Inter è la favorita: ha inserito calciatori di qualità e respiro internazionale e li ha introdotti in un gruppo già forte di suo, come dimostra l’ultimo campionato. Se non fa come il Napoli dell’anno scorso e non si sgonfia….”.
La chiudiamo subito?
No, però non sarà semplice fronteggiarla. Mercato alla mano, non potendo avere grandi indicazioni dal campo dopo tre partite, solo il Napoli e la Juventus sono in scia: loro sì che possono avvicinarla e infastidirla”.
Quindi: prima fila Inter, poi…
Napoli e Juve o Juve e Napoli, mettetele come volete, a distanza significativa ma non esagerata; più dietro, staccate, Atalanta e Milan, Roma e Lazio, Bologna, la Fiorentina, le altre”.
Ha le idee chiare.
Relativamente. Ne sapremo di più alla prossima sosta, perché ora si entra nelle settimane in cui si andrà in campo ogni tre giorni, con pressioni fisiche e psicologiche che potranno incidere per tutte, tranne una”.
Quella “una” è il Napoli.
“Il cui vantaggio però ha un nome e un cognome: se prendi Antonio Conte in panchina vai sul sicuro e De Laurentiis ha fatto un colpo. Ha affidato la rivoluzione a un tecnico che è capace di entrare prima nella testa dei calciatori, poi al cuore”.
E speso anche 150 milioni.
Era necessario avviare un nuovo ciclo. Lukaku, McTominay, Gilmour e Buongiorno sono investimenti possenti, che aiutano a cambiare volto. Ma la garanzia, ribadisco, è l’allenatore, che porta con sé uno status e quella tendenza a imporsi. Anche la scelta di Thiago Motta alla Juve mi incuriosisce assai: mi piace il suo calcio, tanto, il suo modo di essere”.
Ha puntato su tre squadre, scelga un calciatore-simbolo.
Dell’Inter prendo Thuram, a volte sembra che voli, che venga da un universo diverso, che tutto ciò che fa sia quasi sovrannaturale. Al Napoli – vi sembrerà strano – scelgo Buongiorno, destinato a diventare tra i più forti al mondo, con quella disinvoltura che si trasforma in sicurezza nell’uno contro uno. E alla Juventus punto su Vlahovic: sente la porta anche se non la vede e la prende, ha fiuto, fisico, ha quel che torna utile per sfidare l’Inter”.
Troppo presto per parlare di scudetto, ma….
A inizio ottobre saranno arrivati nuovi suggerimenti, capiremo Napoli e Juventus come avranno reagito ai mutamenti strutturali. E come l’Inter avrà affrontato campionato e Champions. Poi, a novembre, dopo la terza sosta, ne riparliamo”.
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