Lavori al santuario di Maradona. Ecco chi se ne occuperà

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Anche a D10s serve un restauro. Niente di grave, come spiegano i gestori dell’area del santuario di Maradona in via Emanuele De Deo, ai Quartieri Spagnoli. E non ci sarà nessuna colletta, come avvenne proprio il 7 settembre del 2015, quando quella che oggi è una delle mete turistiche più gettonate d’Italia era ancora un’area parcheggio in stato di semi abbandono, nei vicoli delle viscere di Napoli.

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All’epoca, si organizzò una raccolta fondi per ripristinare il murale del secondo scudetto azzurro, che stava sbiadendo. Il disegno era ancora quello di Mario Filardi, lo street-artist scomparso nel 2010. Dopo un restauro avvenuto del 2016, a opera di Salvatore Iodice, il volto di Diego, destinazione del pellegrinaggio di milioni di turisti e tifosi, fu ridisegnato nell’autunno del 2017 dal maestro argentino Francisco Bosoletti, che aveva offerto gratis un murale della “Pudicizia” di Cappella Sansevero. L’immagine del Pibe de Oro, per come appare oggi, si deve proprio a Bosoletti. E sarà un altro argentino a curarne il restauro.
Stiamo parlando di Juan Pablo Gimenez, di Buenos Aires, in città da un paio di anni. Lo street-artist, in contemporanea con gli straripanti successi del Napoli di Spalletti, aveva già disegnato opere di un certo rilievo sulle ante del gazebo, nell’area del santuario. I suoi lavori raffigurano Diego varie fasi della sua leggendaria carriera: con la Coppa del Mondo, con la maglia azzurra, sulla panchina dell’Argentina: «Lo sto facendo gratis raccontò Gimenez a Il Mattino Perché mi sento in debito con Diego. Per me essere qui è una forma di ringraziamento per l’uomo che ci ha reso felici: Maradona era napoletano e dovevo conoscere il suo popolo e la sua terra». A indicare oggi il nome di Gimenez come “restauratore” è Antonio Esposito, in arte Bostik, al quale è intestata l’ex area parcheggio, che oggi ospita il mausoleo di Diego. Allo stesso tempo, Esposito allontana l’idea di una raccolta fondi. La zona è cambiata: se nel 1990 ci volle una colletta popolare per realizzare il murale, oggi via De Deo in parte grazie anche a quell’antica e spontanea iniziativa nata dal basso è diventata una delle mete turistiche più ricercate del Vecchio Continente.
«Non ci sarà nessuna colletta per restaurare il murale argomenta Antonio Esposito si deve solo ritoccare un po’ il disegno sulla spalla, alla destra dell’osservatore. La spalla sinistra di Maradona, per capirci. Ci sarà un ritocco anche ai capelli, ma non è una cosa urgente. Conto che nel giro di un mese si possa approntare l’intervento. Aspetto il permesso dal condominio e una mano dal Comune per la scala. Domani ho appuntamento con un esponente della Municipalità per discuterne. Contiamo poi di arricchire l’area con una nuova opera di marmo, donata da un imprenditore». Come detto, il santuario di Maradona è oggi La Mecca del turismo del Mezzogiorno. Parliamo di «circa 25mila visite in una settimana», prosegue Esposito.
E nella settimana del miracolo di San Gennaro ci si aspetta che i numeri possano crescere ulteriormente. Milioni di presenze all’anno: il successo del murale di Maradona è stato il cuore del rilancio dei Quartieri Spagnoli. Non ci sono ancora novità ufficiali sulla pedonalizzazione, ma tra i tantissimi vip che hanno omaggiato negli ultimi anni il mausoleo del più grande calciatore della storia, ci limitiamo a ricordare l’ultimo in ordine cronologico. Mister Antonio Conte, il presente della panchina azzurra: «Sono stato alle 23.30 al murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli con mia moglie, mia figlia e mio fratello, non so come avete fatto a scoprirlo, qualcuno mi avrà riconosciuto ha detto il coach nella conferenza pre Napoli-Parma Bellissima esperienza, è un posto di culto, si respira un’aria particolare, incredibile, c’è un’energia pazzesca. Ci tenevo ad andare e sono contento di averlo fatto ma è strano si sia saputo. Volevo farlo in silenzio ma sono stato molto contento di averlo fatto senza scorte particolari».
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