Da uomo del destino a problema da risolvere, in poco più di un anno. Quattordici mesi in cui è successo di tutto tra Victor Osimhen e il Napoli, fino ad arrivare a questo punto di non ritorno. Pazzesco a pensarci oggi, dopo quello che il nigeriano ha fatto per la squadra azzurra. In città era diventato come una divinità, con tanto di file interminabili di persone all’esterno dello stadio per accaparrarsi alle bancarelle una “sua” mascherina. Osimhen è stato il Supereroe mascherato preferito di tanti bambini napoletani ma anche dei loro papà, perché prima di lui nessuno era riuscito a vincere con la maglia del Napoli uno scudetto da capocannoniere. Insomma, il simbolo e l’orgoglio di Napoli, almeno fino all’estate scorsa. Il resto è storia: mesi lunghissimi a trattare il rinnovo, l’accordo da top player da 10 milioni a stagione e quella clausola rescissoria da 130 milioni che sembrava mettere d’accordo tutti e anticipava una cessione ritenuta “scontata”. E invece Victor è ancora a Castel Volturno, fuori rosa e fuori dal progetto. E anche senza un’offerta che lo soddisfi appieno.
Il grande rifiuto
Quattro giorni al termine del mercato, quello di Osimhen diventa a tutti gli effetti un caso spinoso. E più passano le ore più diventa complicato trovare una soluzione che accontenti tutte le parti. Victor spera ancora in una chiamata del Psg, club che da sempre è in cima alla lista dei desideri. Nella scorsa estate i campioni di Francia avevano portato sulla scrivania di De Laurentiis un’offerta da 150 milioni di euro. Ma il presidente azzurro non se la sentì di lasciar partire anche lui, dopo aver perso Giuntoli e Spalletti, architetto e comandante della stagione tricolore.
Così è rimasto, senza sbattere la porta. Turbato – certo – dalla possibilità svanita di raggiungere il suo mentore Luis Campos sotto la Torre Eiffel e poi stordito dal gioco al rialzo dell’Al Hilal, arrivato a offrire cifre fuori da ogni logica pur di convincerlo a sbarcare nella Saudi League. Ma Osimhen aveva preso un impegno morale col Napoli e i suoi tifosi, così ha deciso di rimandare di un anno il suo addio, senza fare i conti con il rischio di posticipare la partenza.
Le offerte
Il panorama internazionale è cambiato velocemente e oggi molti club non possono permettersi una spesa così importante. Il Napoli ha aperto allo sconto, anche se vorrebbe 100 milioni per Victor. Il Chelsea, durante l’operazione Lukaku, è tornato a chiedere il numero 9 nigeriano al Napoli, ma non è la soluzione preferita di Osimhen. Che vuole giocare ancora la Champions e provare anche a vincerla. E qui torniamo all’attesa per il Psg, che resterà speranza fino a venerdì, giorno di chiusura del mercato. Altrimenti Victor sarà costretto ad aprire davvero al trasferimento in Arabia Saudita, da dove domenica è arrivata l’offerta ufficiale dell’Al Ahli, pronto a garantire al Napoli 70 milioni per il cartellino del nigeriano. De Laurentiis sarebbe anche disposto ad accettare, ma Victor non è pronto a vedersi nella Saudi League, dove potrebbe sbarcare entro il 2 settembre.
Lo sfogo
Ieri l’agente Roberto Calenda ha voluto chiarire la situazione via social, cercando di stoppare ancora le tante voci intorno al suo assistito e chiedendo a tutti di avere più rispetto per il giocatore e soprattutto per l’uomo. “Osimhen è un giocatore del Napoli, con un contratto rinnovato recentemente con reciproca soddisfazione — ha sottolineato Calenda —. Ha fatto la storia in azzurro e quando ci sono state offerte importanti (anche quest’anno) abbiamo sempre accettato le decisioni del club”.
Poi ha continuato: “Come ho già detto non è un pacco da spedire lontano per fare spazio a nuovi profeti. Victor è stato eletto calciatore africano dell’anno, ottavo al Pallone d’oro, ha ancora tanto da dire in Europa. Serve rispetto ed equilibrio”.
L’offerta di cui parla Calenda, probabilmente, è quella che arrivò proprio da Parigi per i due gioielli del Napoli: oltre 200 milioni per la coppia Osimhen-Kvara. De Laurentiis non ha ceduto neanche stavolta, perché Kvara è il simbolo della nuova era. Ha provato a separare le due trattative, scontrandosi contro il no del Psg. Da allora le comunicazioni si sono interrotte, ma resta ancora la speranza. Per Victor e per il Napoli: salutarsi col sorriso, come merita la storia scritta insieme.
Fonte: Gazzetta