Correvano gli anni 80 ed io, con due dei miei fratelli, eravamo al ritiro di Castel del Piano (provincia di Grosseto): si notano il grande Krol, Pellegrini, Musella,Castellini, Citterio..
Alcuni aneddoti del ritiro del Napoli a Castel del Piano 1981/82
Nel riquadro in alto a sinistra, troviamo il mitico “Giaguaro”, grandissimo portiere,
Luciano Castellini (1945), in mezzo tra mio fratello Massimo (maglietta a strisce orizzontali) a
sinistra, ed io dall’altra parte, vicino ad Alberto Delfrati (1924-1990), allenatore in seconda. In alto
a destra, affianco l’introverso C. Pellegrini (1955), il bomber degli anni 80 del Napoli. Al centro, il
talentuoso Musella (Napoli, 1960), cresciuto nel vivaio napoletano, e deceduto nel settembre del
2013 in circostanze apparentemente “misteriose” in una zona di Finale ligure; poi l’autopsia scoprì
la causa responsabile della morte (infarto fulminante). In basso a sinistra, l’indimenticabile Ruud
Krol (1949), che giocò con l’Ajax dei miracoli, mentre rilasciava autografi. (In uno scambio
informale e rapido di battute, mi confidò di apprezzare molto il fascino delle donne mediterranee).
Notai, infatti, il suo vistoso interesse. Nella parte di destra, in basso, il saluto a Citterio (1955),
proveniente da Roma, sponda laziale, che sostituì Marangon, che passò alla Roma: in quella
stagione calcistica 1981/82, purtroppo, non replicò il rendimento avuto lo scorso anno,
contrassegnato anche da alcuni gol.
Nella seconda sequenze di foto, in alto, si intravedo l’incontro con Rino Marchesi (1937), al
quale espressi l’auspicio di vincere finalmente il primo scudetto, che il Napoli sfiorò l’anno prima:
a cinque giornata dalla fine, si era primi con 35 punti assieme a Juve e Roma, quando il campionato
era composto di 30 giornate (due punti a partita), quando si giocava solo la domenica e nello stesso
orario. Nella parte centrale vado incontro a Palanca (1953), l’idolo del Catanzaro dai piedi piccoli e
sensibili, nel quale il Napoli riponeva le speranze per arrivare tricolore. Mi azzardai ad augurargli
che facesse gli stessi gol segnati nella sua ex squadra, almeno dieci: mi fulminò con gli occhi!.
Purtroppo quelle mie sensazioni furono profetiche, visto che non si adattò all’ambiente Napoli,
tanto che l’anno successivo vestì la casacca del Como. In basso a sinistra, si nota il secondo
portiere, l’aitante Fiore (1953), con l’allenatore dei portieri. Nell foto in basso di destra con me
c’era il mio caro fratello Massimo (scomparso il 10 Aprile del 2022). In quella domenica
agostiniana del 1981 andammo a “vivere” quel ritiro anche con Ugo, un altro fratello, che scattò
tutte le foto; e un amico di famiglia (ritratto di spalle, quello con la camicetta blu), ma non
“friggeva” per il Napoli…