Aic, protesta contro la FIFA per il Mondiale per Club: “I giocatori hanno diritto al riposo”

0
L’italiana Aic si è unita all’inglese Pfa e alla francese Unfp nel ricorso legale coordinato dal sindacato Fifpro Europe e depositato al tribunale del commercio di Bruxelles: i ricorrenti contestano la decisione unilaterale della Fifa di stabilire il calendario delle partite internazionali e, in particolare, di creare il Mondiale per club 2025. Scrive La Gazzetta dello Sport. 

Factory della Comunicazione

Competizione, questa, che nei programmi di Zurigo si terrà negli Stati Uniti la prossima estate – da metà giugno a metà luglio – e coinvolgerà 32 club di tutti i continenti. L’accusa è forte: violazione dei diritti dei calciatori e dei loro sindacati sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali e dal diritto della concorrenza dell’Unione europea. Dal punto di vista tecnico, l’Aic chiede al giudice belga di deferire il caso alla Corte di giustizia Ue con quattro quesiti per una pronuncia pregiudiziale.
Dal punto di vista politico, la questione è molto seria. Ne abbiamo parlato con Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori e vice presidente vicario della Figc: “Nei mesi scorsi abbiamo incontrato più volte la World League Organisation (l’unione mondiale delle leghe, ndr) trovando un’intesa di principio contro l’attività agonistica esasperata. Speriamo che si uniscano formalmente alla causa”.
Calcagno, siete passati alle maniere forti con la Fifa.
“Purtroppo non c’è stato dialogo da parte della Fifa che ha disatteso tutte le nostre richieste di incontri. Non è normale che l’ente regolatore possa fare ciò che vuole dei calendari senza ascoltare le componenti. La nostra intenzione non è scardinare il sistema ma essere coinvolti nei processi decisionali. Chiediamo a tutti quanti di sedersi attorno a un tavolo e ragionare in senso organico.
Non vogliamo ostacolare eventuali nuove competizioni che creino nuove risorse, tuttavia non possiamo non ascoltare il grido di dolore dei calciatori, anche quelli più pagati come Mbappé, che dicono che con questo calendario è umanamente impossibile disputare 70 partite all’anno a un certo livello. Sono stato nel ritiro della Nazionale in Germania e ho avvertito una sensazione di malessere: dopo aver tolto la pausa invernale, che ha già fatto impennare il numero di infortuni quest’anno, il pensiero di non poter staccare più, nemmeno in estate, è angosciante”.
Un Mondiale per club lungo un mese, fino a metà luglio…
“Di fatto non permetterà agli atleti di usufruire delle ferie previste dagli accordi collettivi. Tutti hanno diritto al riposo, pure i ragazzi fortunati, anche perché si tratta di un periodo di ricondizionamento fisico e mentale che è fondamentale. Non si può giocare sempre. Già così la situazione è insostenibile. Gli studi ci dicono che lo stress maggiore è sulle partite back to back. Il problema, infatti, non è solo sul totale delle partite che per alcuni giocatori saranno 85 all’anno, ma anche sul numero di gare giocate con meno di cinque giorni di recupero. I dati sugli infortuni sono spaventosi. Peraltro, gli allenamenti veri sono soltanto 15-20 all’anno. Ai giocatori si chiede di giocare di più allenandosi di meno: una follia”
Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.