De Laurentiis jr: “Papà a volte sragiona e provoca danni”

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Luigi De Laurentiis, patron del club pugliese, ieri mattina, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore (Longo) e del nuovo ds (Magalini) allo stadio San Nicola, ha usato espressioni forti nei confronti del padre. Da Il Mattino: «Le parole di papà hanno fatto male anche a me – ha detto Luigi – Che mio padre possa dire cazzate penso sia chiaro, a volte ci sono sragionamenti, anche se quando entra nella mia sfera lavorativa diventano dei danni». Il Bari, insomma, rifiuta l’etichetta di fratello minore del Napoli e l’incerta vicenda della multiproprietà.
Tutto nasce dopo le frasi pronunciate da De Laurentiis padre nel recente passato sul club pugliese. «Abbiamo il Bari che è la nostra seconda squadra» aveva detto a Castel Volturno a febbraio scorso. Ed ancora: «Resto fino al 2028 poi il Bari rimarrà dov’è o fallirà». Ieri, stuzzicato sull’argomento, il patron del Bari, è tornato sulla vicenda. «Lui probabilmente – ha ribadito Luigi, riferendosi a papà Aurelio – e non per giustificarlo perché non lo giustificherei mai, difendeva la multiproprietà e nel difenderla ha utilizzato delle parole sbagliate. È ovvio che non voleva costruire o crearsi dei nemici. Purtroppo mio padre ha avuto delle uscite infelici e ci siamo confrontati, però la verità è che il gruppo immette molto denaro in questa azienda. Questa società in passato è fallita, questo con la nostra proprietà non potrà mai accadere». Luigi De Laurentiis ha chiuso la questione parlando anche della possibilità di cessione del club pugliese che al momento appare abbastanza peregrina.
«Ad oggi non è arrivata nessuna proposta seria: se dovesse arrivare la valuteremmo. Il mio mestiere è quello dell’imprenditore, anche altrove ci sono state contestazioni. In passato ci sono state presidenze che hanno fatto fallire il club e nessuno si lamentava, probabilmente questa multiproprietà è un mostro a tre teste. Io comunque non mollerò, ho la voglia di lottare per dimostrare che il mio è un impegno sano e veritiero».

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