Dal fratello di Higuain al papà di Kvaratskhelia è quasi un attimo. Anzi, otto anni. Un altro parente-procuratore che fa interferenze per allontanare il familiare-assistito lontano dal Napoli.
Nicolas Higuain vi riuscì nel 2016, quando il rapporto con De Laurentiis era arrivato ai minimi termini e si fece avanti la Juventus, che a luglio pagò la clausola di 90 milioni e portò via Gonzalo dal club che lo aveva acquistato dal Real Madrid per una cifra nettamente inferiore (40) tre anni prima.La storia di Kvaratskhelia è tutta da scrivere, invece. Anche se De Laurentiis e Conte sono stati chiarissimi nel post pubblicato dal club nella notte tra domenica e lunedì, quando l’agente Jugeli e papà Badri avevano annunciato che l’intenzione del figlio era cambiare squadra perché il Napoli nella prossima stagione non parteciperà alla Champions League.Sottintenso che il punto non è questo: De Laurentiis non ha (ancora?) fatto l’aumento di stipendio a Kvara e intanto si è mosso il Psg, che però al presidente del club azzurro non ha presentato un’offerta, quella che dovrebbe peraltro essere respinta.Parenti-agenti, una vecchia storia. Tra i tormenti del giovane presidente Corrado Ferlaino, all’inizio degli anni ’70, c’era lo zio di José Altafini. E molti anni dopo un altro zio, quello di Nando De Napoli, diede filo da torcere all’ingegnere e al direttore generale Luciano Moggi. Per non parlare, un po’ prima di Higuain, delle intromissioni di mamma Cavani nelle vicende dell’adorato figlio Edinson.
Fonte:Il Mattino