Players Tribune: scrive Kvara: ” Non so come dirlo, Io a Napoli sono felice”
Il calciatore azzurro pronto a esordire nel torneo: «Vincere? Perché no?»
All’alba del suo esordio a Euro 2024, Khvicha Kvaratskhelia torna a parlare. Anzi, a scrivere e lo fa direttamente a Players Tribune, il portale internazionale che accoglie gli scritti di diversi idoli del mondo dello sport.
«Quando ero bambino, d’estate quando non c’era la scuola, andavamo tutti i giorni a giocare a calcio per strada. Bambini ovunque. Facevamo piccoli tornei. C’erano quattro edifici. Al centro di questi edifici c’era il nostro “stadio”. Ma solo cemento duro. Le ginocchia erano tutte rosse, insanguinate. E sai cosa? La gente ci osservava dagli edifici. Come i fan. In Georgia la gente ama lo sport. Ma il calcio viene prima di tutto. Sempre prima. Qualsiasi calcio, lo guarderanno. Gare amichevoli. Bambini in strada. Non importa. Ci sarà una folla» il racconto del calciatore azzurro.
«Nel 2022 inizia la guerra in Ucraina. La guerra è una grande vergogna. Per me nessuno dovrebbe uccidersi a vicenda. È semplice. Il mondo dovrebbe essere in pace. Quindi quando inizia la guerra mi dico: “Non posso restare qui”. A causa del mio Paese e della nostra storia, dico al club che devo lasciare» le parole di Kvara che con il conflitto ucraino passerà nuovamente in Georgia e poi in azzurro.
«Andare al Napoli è stato importante per mio padre Badri. Il suo idolo era Maradona. Anche lui era un ottimo giocatore. Ha giocato in Azerbaigian. Quando ero bambino guardavo sempre i suoi video e per me era il miglior giocatore del mondo. Se qualcuno parlasse di Messi o Ronaldo, direi: “No, no, no… mio padre è migliore”. Ma da quando ero piccolo mio padre ha parlato sempre di Maradona come di un Dio. Quindi quando il mio agente mi ha detto che il Napoli mi voleva, ero felicissimo. Mio padre mi disse: “Non si può dire no al Napoli! Non si può dire no al club di Maradona!”» ha ricordato all’indomani delle parole del papà e dell’agente sul suo futuro.
«Io a Napoli sono felice. L’ho detto tante volte agli amici: georgiani e napoletani siamo quasi la stessa cosa. Il modo in cui amano così tanto il calcio. Viviamo la vita un po’ come… pazzi. Non so come dirlo, ma è come… La passione, l’ energia . Viviamo così anche in Georgia. Abbiamo fatto la storia per il Paese qualificandoci agli Europei.E ora abbiamo una possibilità anche di vincere. Perché no?» ha concluso.